Il cordoglio delle Case della Memoria. Attore e regista, aprì a Modica il Museo casa natale dedicato al padre
«Esprimiamo le nostre più sentite condoglianze per la scomparsa di Alessandro Quasimodo che oltre ad essere attore e regista è stato anche il fondatore del Museo Casa natale Salvatore Quasimodo di Modica, da anni membro della nostra rete, svolgendo un ruolo fondamentale nel tenere viva la Memoria».

Con queste parole Adriano Rigoli e Marco Capaccioli, presidente e vicepresidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria, hanno commentato la scomparsa, avvenuta questa mattina a Milano, di Alessandro Quasimodo (1939–2025), figlio del Premio Nobel per la Letteratura Salvatore Quasimodo e della danzatrice Maria Cumani.
Figura raffinata e poliedrica, Alessandro Quasimodo è stato uomo di teatro, apprezzato interprete e regista, ma anche infaticabile divulgatore della poesia italiana del Novecento, con una dedizione particolare all’opera paterna. Non ha mai separato la sua attività artistica dall’impegno civile e culturale, rendendosi testimone appassionato della memoria letteraria italiana.
Uno dei suoi contributi più significativi è stato proprio la fondazione del Museo Casa natale Salvatore Quasimodo a Modica, un luogo vivo di cultura che ha saputo trasformare una casa in pietra iblea in un crocevia di parole, ricordi e poesia. Alessandro ne parlava spesso come di “un luogo necessario”, non solo per celebrare la figura del padre, ma per far sentire ai giovani “la voce dei poeti, che non muore mai”.
Chi lo ha incontrato in quelle stanze ricorda la sua voce, calda e profonda, mentre leggeva Ed è subito sera o Alle fronde dei salici, con una partecipazione che era insieme filiale e universale. “Non leggevo solo mio padre – diceva – ma cercavo di restituire al pubblico quel senso di bellezza e di dolore che la sua poesia porta con sé”.
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