Due giornate di incontri, testimonianze e progetti per il futuro hanno celebrato i vent’anni dell’Associazione Nazionale Case della Memoria, nata proprio a Prato nel 2005
Vent’anni di storia e di futuro per l’Associazione Nazionale Case della Memoria. Grande partecipazione e profonda emozione a Prato per il Ventennale dell’Associazione Nazionale Case della Memoria, che nei giorni scorsi ha riunito rappresentanti di case museo da tutta Italia, insieme a esponenti di istituzioni culturali locali e nazionali. Due giornate dense di incontri e riflessioni, dedicate al valore delle case museo come luoghi di tutela, ricerca e innovazione, capaci di custodire la memoria dei grandi personaggi della nostra storia e di renderla accessibile al pubblico contemporaneo.

L’iniziativa, organizzata con il patrocinio e la collaborazione di Comune di Prato, Ministero della Cultura, Regione Toscana, Icom, Icom Toscana, e con il patrocinio di Tourisma e Cna Toscana Centro, si è svolta grazie al contributo di Fondazione CR Firenze e Publiacqua e al supporto tecnico di Unicoop Firenze e Cooperativa ConVoi.
Associazione Nazionale Case della Memoria a Prato, città dove tutto è cominciato
«Ringraziamo tutte le case museo e le istituzioni che hanno preso parte al nostro ventennale, un momento significativo per noi che abbiamo condiviso con piacere con tanti amici e colleghi», ha dichiarato Adriano Rigoli, presidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria.
«Un ringraziamento particolare – ha aggiunto – va al Comune di Prato, che con tutte le sue articolazioni ci è stato vicino e ha contribuito in modo determinante alla riuscita dell’evento. Celebrare questa ricorrenza qui ha per noi un valore speciale, perché la nostra rete, che oggi conta 120 soci in tutta Italia, è nata proprio a Prato, a Palazzo Datini, il 24 ottobre 2005. Tornare qui è stato come tornare alle radici della nostra storia per rilanciarla nel futuro».
Rigoli ha voluto inoltre ringraziare il Museo del Tessuto di Prato e il direttore Filippo Guarini per l’accoglienza e la collaborazione, sottolineando il legame profondo tra la città e l’associazione.
Le Case della Memoria come modello culturale
Nel corso dell’incontro sono stati affrontati temi centrali per il futuro delle case museo, tra cui la valorizzazione del patrimonio, le nuove tecnologie per la fruizione culturale, la sostenibilità economica e il dialogo tra pubblico e privato.

«Sono stati due giorni intensi e ricchi di contenuti – ha dichiarato Marco Capaccioli, vicepresidente dell’associazione –. Ogni partecipante ha portato un contributo prezioso, offrendo spunti di riflessione e nuove idee per una gestione sempre più attuale e consapevole delle case museo. Il nostro obiettivo è continuare a costruire una rete solida e innovativa, capace di mantenere viva la memoria e allo stesso tempo guardare avanti».
Un momento particolarmente sentito è stato l’intervento di Gianmarco Tognazzi, membro dell’associazione con la Casa Museo di Velletri dedicata al padre Ugo Tognazzi, che ha annunciato il rinnovo del proprio sostegno come testimonial delle Giornate delle Case della Memoria e dei Musei di personalità illustri. La quinta edizione nazionale, e seconda a livello internazionale, si terrà il 18 e 19 aprile 2026, confermando la volontà di ampliare sempre più la rete e il dialogo tra le case museo italiane e quelle europee.
Una rete che cresce da vent’anni
L’Associazione Nazionale Case della Memoria continua a rappresentare un punto di riferimento per la promozione del patrimonio culturale italiano legato ai grandi protagonisti della storia, dell’arte, della scienza e della letteratura. Con oltre 120 case museo associate in tutta Italia, la rete promuove iniziative, eventi e collaborazioni finalizzate a preservare la memoria e renderla accessibile alle nuove generazioni.
Il Ventennale di Prato ha segnato non solo una tappa celebrativa, ma anche l’inizio di una nuova fase di crescita e progettualità, nel segno di quella memoria viva che l’associazione si impegna da vent’anni a custodire e a tramandare.
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