Le immagini di Oasi Dynamo confermano la presenza di Felis silvestris silvestris: un segnale prezioso per la biodiversità toscana
Una conferma attesa: il gatto selvatico è davvero tornato. La presenza del gatto selvatico europeo (Felis silvestris silvestris) sulle montagne dell’Appennino pistoiese è ormai una certezza documentata. Nell’Oasi Dynamo, riserva naturale affiliata al WWF, un lungo percorso di monitoraggio ha finalmente portato a immagini in alta definizione capaci di confermare ciò che da tempo si sospettava: la specie è presente e attiva nei boschi della riserva.

Il primo avvistamento risale al marzo 2022, quando una fototrappola dell’Oasi registrò il passaggio di un esemplare che poteva appartenere alla specie. Le immagini furono inviate ad Andrea Sforzi, direttore del Museo di Storia Naturale della Maremma e referente nazionale del progetto di monitoraggio sul gatto selvatico, che ne confermò l’identificazione. Distinguere questa specie da un gatto domestico è complesso e richiede metodi specifici. Nel caso dell’Appennino pistoiese, la conferma è arrivata dalla coerenza e dalla qualità delle molte evidenze visive raccolte negli anni.
Dalle prime immagini alle nuove evidenze
Le riprese del 2022 mostravano già alcuni tratti caratteristici del gatto selvatico europeo: la coda grossa e inanellata, la striatura del mantello, la chiara separazione cromatica tra dorso e fianchi. Erano segnali importanti, perché documentavano per la prima volta la presenza della specie nella porzione più settentrionale della Toscana, oltre il limite allora riconosciuto dell’areale italiano, concentrato prevalentemente nelle Foreste Casentinesi.
Da quel primo avvistamento, Oasi Dynamo ha portato avanti un monitoraggio continuativo tramite fototrappole, condividendo regolarmente i video con il progetto nazionale. Le analisi di Andrea Sforzi hanno permesso una prima classificazione fenotipica. Almeno tre individui mostrano caratteristiche compatibili con quelle del gatto selvatico europeo.
Le nuove tecniche di ricerca: hair-trapping e reflex trap
A partire da giugno 2023, l’Oasi ha introdotto un protocollo non invasivo di hair-trapping. Paletti in legno rivestiti con nastro biadesivo e trattati con un attrattivo a base di erba gatta stimolano gli animali a strofinarsi, lasciando campioni di pelo. Fototrappole dedicate registrano i comportamenti degli individui, completando l’osservazione. I risultati genetici non sono ancora disponibili, ma costituiranno un passo decisivo qualora vengano raccolti campioni idonei.
Negli ultimi mesi, inoltre, grazie alla collaborazione con il fotografo e guida ambientale Pietro Bartoli, è stata installata una reflex trap. Questo sistema di ripresa ad alta definizione permette di documentare le abitudini più elusive della specie, soprattutto in orario notturno, aggiungendo nuovi tasselli a una serie di avvistamenti sempre più completa e coerente.
Una riserva che diventa laboratorio naturale
Oasi Dynamo si conferma un vero laboratorio naturale al servizio della ricerca scientifica. Tra boschi, radure e corsi d’acqua, la riserva ospita un mosaico di habitat intatti, ideali per specie rare e protette. Qui le attività di monitoraggio si intrecciano con programmi di educazione ambientale, progetti scientifici e iniziative di sensibilizzazione rivolte alla comunità.
Nel 2023 si è tenuta, ad esempio, una giornata formativa dedicata al lupo e al gatto selvatico, con interventi della faunista Francesca Ciuti e dello stesso Andrea Sforzi, che ha registrato un’ampia partecipazione e confermato il crescente interesse verso la biodiversità dell’Appennino.
La voce dell’Oasi: un impegno che guarda al futuro
«La conferma della presenza del gatto selvatico europeo è il risultato di un lungo lavoro di monitoraggio e collaborazione scientifica, ma anche di una visione che mette la tutela della biodiversità tra gli obiettivi principali della nostra riserva», racconta Giulia Santalmasi, responsabile dei progetti di ricerca, educazione e conservazione di Oasi Dynamo. Un risultato che rafforza il ruolo della riserva e coinvolge l’intero territorio in un percorso condiviso di conoscenza e conservazione.
Un indicatore di salute per gli ecosistemi dell’Appennino
Il gatto selvatico europeo è una specie elusiva e sensibile, la cui presenza indica la vitalità degli ecosistemi appenninici. La sua conferma sull’Appennino pistoiese non è soltanto una notizia faunistica, ma un invito a proseguire nelle attività di tutela, ricerca e partecipazione. La natura, quando riceve spazio e attenzione, torna e sorprende. Sempre.
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