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Home » Cronaca » Careggi, OPI FiPt: “valorizzare le competenze degli infermieri”

Careggi, OPI FiPt: “valorizzare le competenze degli infermieri”

Marzo 25, 2021 da redazione Leave a Comment

L’Ordine degli infermieri chiede all’Azienda di rivedere la gestione mettendo al centro il potenziale dei professionisti

«Occorre salvaguardare il livello professionale degli infermieri, motivarne il capitale umano, valorizzandone il potenziale e le competenze». È questa la richiesta fatta all’Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi, dall’Ordine interprovinciale delle Professioni Infermieristiche di Firenze e Pistoia. Nello specifico l’appello riguarda il Comparto operatorio blocco B padiglione 12 DEAS Careggi. Una richiesta che arriva a seguito della segnalazione di molti iscritti all’Ordine. A tal fine, Opi Firenze-Pistoia propone di procedere a una mappatura delle competenze. 

Danilo Massai, presidente di Opi Fi Pt

«Occorre identificare i professionisti che potrebbero crescere velocemente e sviluppare dei piani di formazione pertinenti – spiega il presidente di Opi Firenze – Pistoia, Danilo Massai -. Si tratta di fare un inventario delle competenze già presenti all’interno dell’azienda, di quelle che devono essere sviluppate e del livello di ciascun professionista in funzione delle esigenze professionali. Costruendo un legame chiaro tra i ruoli e le competenze richieste, le risorse umane possono rendere la mobilità più facile».

Creare anche una cultura aziendale della mobilità interna

E ancora, secondo OPI Fi-Pt occorre dare visibilità ai percorsi di carriera interni, favorire il coinvolgimento e creare una cultura aziendale della mobilità interna. Rendendola una prassi ben vista e supportata dall’azienda. Rientra in questo piano di revisione anche la comunicazione interna. «Ormai fa parte delle attività quotidiane delle risorse umane – dice Massai -. Ed è importante che si dia risonanza ai progetti volti a coinvolgere il personale. Dare fiducia ai propri professionisti significa credere nella loro capacità di crescita e sviluppo professionale, investendo sulla loro formazione e crescita».

L’Ordine vede di buon occhio la mobilità interna al fine della riorganizzazione. Ma facendo attenzione alle tempistiche. «Progetti del genere devono tenere conto dei cicli aziendali – si legge nella lettera che inviata a Careggi -. E nello specifico dei cicli di ciascun team in modo da non impattare sull’operatività, sottraendo una risorsa finché non verrà sostituita».

L’Ordine, inoltre, invita la direzione aziendale a soprassedere al progetto di revisione dei modelli organizzativi in essere finché gli infermieri addetti alle sale operatorie non abbiano le competenze necessarie a gestire le procedure chirurgiche nei setting in cui saranno adibiti. E si chiede particolare attenzione per gli infermieri che sono chiamati in sostituzione nell’ aggiunta dell’equipe stabile. 

La lettera si conclude con l’invito al Dipartimento delle professioni sanitarie a disporre di programmi e progetti volti a evitare lo stress da lavoro correlato. E a disporre di modelli organizzativi di settore che garantiscano l’adeguato esercizio professionale, basato su conoscenze, competenze e responsabilità consapevoli.

Filed Under: Cronaca

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