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Home » Cronaca » Oss come infermieri, il parere di Opi Fi-Pt

Oss come infermieri, il parere di Opi Fi-Pt

Aprile 7, 2021 da redazione Leave a Comment

Il presidente di Opi Firenze-Pistoia Danilo Massai commenta la delibera della Regione Veneto

«La delibera della Regione Veneto è inaccettabile: riscrive un profilo senza passare dalla Conferenza Stato-Regioni». Così Danilo Massai, presidente dell’Ordine delle Professioni infermieristiche Interprovinciale Firenze-Pistoia commenta la recente scelta del Veneto. La Regione, con approvazione del DGR 305/2001, ha istituito la figura di Operatore socio sanitario con formazione complementare in assistenza sanitaria. Affidando in sostanza agli Oss mansioni e competenze proprie dell’infermiere.

Oss “promossi” infermieri, Massai: «delibera inaccettabile, occorre passare dalla Conferenza Stato-Regioni»
Danilo Massai, presidente di Opi Fi Pt

«Si tratta di una figura non correttamente inquadrata. Assegna attività e competenze infermieristiche che necessitano di valutazione della persona sia prima che dopo l’intervento – spiega Danilo Massai -. Il responsabile dell’assistenza è l’infermiere che oltre ad avere una formazione diversa dagli Operatori Sociosanitari, per i quali ad oggi la formazione si sviluppa sulla scuola dell’obbligo, ha anche a differenza degli Oss un profilo assicurativo che tutela gli assistiti. Inoltre gli Oss sono ancora inquadrati nel ruolo tecnico e hanno la qualifica di operatori di interesse sanitario. Con questa delibera si svilisce la figura dell’infermiere, il suo lungo e articolato percorso formativo, la sua professionalità».

Un passaggio affrettato secondo il presidente di Opi Firenze-Pistoia, che necessita di revisione. «L’istituzione di questa nuova dovrebbe essere affiancata da una serie di passaggi – aggiunge -. In primo luogo applicando la legge 3/2018 con passaggio al ruolo socio-sanitario. E poi procedendo alla revisione del profilo giuridico base (da attestato qualifica a diploma di qualifica). È necessario inoltre innalzare gli standard formativi di base e codificare gli standard professionali. Definendo anche modelli organizzativi e operativi nel settore Socio sanitario e Sanitario, con inserimento del nuovo profilo all’interno dell’equipe. E poi prevedere sia l’obbligo di assicurazione che di formazione Ecm».

Filed Under: Cronaca

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