primi tentativi in tre parrocchie della provincia di Firenze
L’idea è della start up cooperativa G-move: una web app per monitorare i flussi di fedeli in entrata e in uscita dalle celebrazioni religiose. Questo permette di celebrare il rituale della Santa Messa in sicurezza.

Santa Messa e prevenzione da emergenza sanitaria
Dal qualche giorno in tre parrocchie della provincia di Firenze è iniziata la sperimentazione della Santa Messa durante il post Coronavirus. Nelle parrocchie del “Gesù Buon Pastore” di Casellina (Scandicci), Santuario di Santa Verdiana di Castelfiorentino e a Santa Maria di Settignano a Firenze è iniziato il progetto pilota che consente di monitorare i flussi di fedeli in entrata e in uscita dalle celebrazioni religiose. Questa opzione sarà in prova per tre mesi e poi eventualmente sarà estesa ad altre Chiese. Una proposta per celebrare la Santa Messa in sicurezza.
Il progetto per svolgere in sicurezza le funzioni religiose
Poter svolgere una Santa Messa in sicurezza e pur rispettando le norme anti Covid-19. Ecco il progetto. Finanziato dalla Fondazione Noi – Legacoop Toscana e dalla Fondazione CR Firenze, è stato messo a punto da G-move. Nello specifico, si tratta di una start up cooperativa fiorentina composta da sei giovani neanche trentenni: Marco Merlini, Marco Musumeci, Marco Giunti, Gabriele Coletti, Davide Nesi e Federico Palai. E’ nata da Smart and Coop 2, il bando promosso da Fondazione CR Firenze e Legacoop Toscana per favorire lo sviluppo di nuove realtà imprenditoriali composte da giovani under 40.
Santa Messa nelle parrocchie prese in esame
Nelle parrocchie sono stati installati dei sensori che consentono di monitorare in maniera costante e in tempo reale il numero di persone all’interno della chiesa. Attraverso una web-app, i volontari all’entrata della chiesa sanno istante per istante quanti fedeli possono ancora entrare così da poter sapere quando fermare gli ingressi. Il numero massimo di accessi è stabilito a monte, dopo uno studio fatto sulla base delle disposizioni date dal Governo in termini di distanza di sicurezza. Grazie a questo supporto si favorisce così uno svolgimento più sicuro e sereno delle celebrazioni. Inoltre, in accordo con quanto nel protocollo Governo-Cei, sono fornite anche le istruzioni su come muoversi all’interno della chiesa. Ciò in modo da garantire ingresso e uscita ordinati e celeri rispettando al contempo la distanza di sicurezza in ogni fase. Durante la cerimonia le persone devono però restare sedute nei posti indicati, ben distanziati fra loro.
Le dichiarazioni da Legacoop, Fondazione CR Firenze
«Le chiese sono tra i principali luoghi di riferimento e di vita sociale delle nostre comunità – dice il presidente della Fondazione Noi – Legacoop Toscana Roberto Negrini – per questo abbiamo deciso di supportare questo progetto proposto dai giovani ingegneri della cooperativa G-move, che hanno ben interpretato l’obiettivo del bando Smart and Coop: fare impresa cooperativa per trovare risposte ai bisogni delle persone». «L’emergenza sanitaria ha costretto a ripensare le abitudini, gli stili di vita, la fruizione di servizi e anche le modalità di accesso alla pratica religiosa – dichiara Gabriele Gori, direttore generale di Fondazione CR Firenze -. Necessità, quest’ultima, colta dal gruppo di giovani di G-move che hanno il merito di averla trasformata in un’opportunità di impresa innovativa. Viviamo un momento storico nel quale soltanto la capacità di adattarsi alle nuove esigenze potrà contribuire alla rapida ripartenza del nostro territorio».
Il commento dal parroco di Gesù Buon Pastore
«Mi sento di esprimere, a nome dell’Arcidiocesi di Firenze e del nostro Vescovo, soddisfazione e gratitudine per l’iniziativa di G-move, della Lega delle Cooperative e della Fondazione CR Firenze he con questo progetto ci hanno messo a disposizione uno strumento semplice e utilissimo, per favorire il corretto e ordinato afflusso delle persone nelle nostre chiese, mantenendo la discrezione e nel rispetto della privacy» ha spiegato don Giovanni Paccosi, vicario episcopale per la pastorale e parroco della parrocchia Gesù Buon Pastore. «Nelle tre chiese in cui si usa, sta facilitando una serena esperienza del momento centrale della vita cristiana che è l’incontro con Il Signore nell’Eucaristia. Credo poi che l’applicazione avrà una utilità significativa anche passata l’emergenza, offrendo ai parroci i numeri reali delle presenze dei fedeli in chiesa nei vari periodi dell’anno e nelle grandi feste e celebrazioni» ha concluso infine.
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