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Home » Cronaca » Opi Fi-Pt: «infermieri abituati a emergenza perenne»

Opi Fi-Pt: «infermieri abituati a emergenza perenne»

Giugno 23, 2020 da redazione Lascia un commento

Vivere nell’emergenza a i tempi del Coronavirus: il punto di Celestino Varone, membro della commissione etica di Opi Firenze-Pistoia

Non è cambiata la qualità del lavoro degli infermieri con l’arrivo del Covid-19. Sono sempre stati abituati a lavorare con serietà, a vivere nell’emergenza e a convivere con grossi carichi di lavoro. Ma oggi, con questa pandemia, l’infermiere si fa carico ogni giorno e più di prima di un fardello interiore che pesa come un macigno. A spiegare la situazione è Celestino Varone, membro della commissione etica dell’Ordine interprovinciale delle Professioni Infermieristiche Firenze-Pistoia (Opi Fi-Pt). 

Opi Fi-Pt: «infermieri  abituati a emergenza perenne»
Celestino Varone, membro della commissione etica dell’Ordine interprovinciale delle Professioni Infermieristiche Firenze-Pistoia

«Noi abituati a vivere in emergenza perenne, solo che non tutti se ne sono accorti», spiega Varone di Opi Fi-Pt

«Con il 2020, anno internazionale dell’infermiere, siamo passati alla storia come eroi del nostro tempo per il lavoro che stiamo svolgendo in questa fase e per il rischio a cui siamo esposti tutti i giorni – commenta Varone -. Ma noi siamo abituati a vivere in emergenza perenne, solo che non tutti se ne sono accorti. Abituati a operare con professionalità, non sempre retribuita adeguatamente».

«Viviamo con la paura di dover fare i conti con la coscienza, della minaccia reale che il Covid-19 rappresenta»

«Finalmente ora viene dato risalto allo spessore etico di questa professione. Viviamo con la paura di dover fare i conti con la coscienza, della minaccia reale che il Covid-19 rappresenta per le nostre vite e quelle delle persone vicine. Una paura, questa – prosegue -, che l’infermiere si trova accanto tutti i giorni, quanto si veste e si sveste “da marziano”. Solo chi vive questa paura può comprenderla e capire quanto possa cambiare se stessi e i rapporti con gli altri. Finché il Coronavirus non ci tocca da vicino non sembra reale, ma lo è».

Riflettori accesi sugli “eroi” del nostro tempo ma che non hanno mai smesso di operare come tali

«E allora il contagio o la paura del contagio porta come conseguenza la disgregazione di gruppi di lavoro, rapporti personali con colleghi e affetti. È a questo punto che il valore del lavoro dell’infermiere ha un peso fondamentale. Questo perché si fa carico di un fardello interiore pur continuando a svolgere il suo lavoro di sempre. Ed è allora – conclude il membro della commissione etica di Opi Fi-Pt – che i riflettori si accendono su quello che viene riconosciuto come “eroe” del nostro tempo ma che non ha mai smesso di operare come tale».

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