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Home » Cronaca » “Quest for Feilong”, buona la prima

“Quest for Feilong”, buona la prima

Maggio 28, 2021 da redazione Lascia un commento

Questa mattina la première del corto con i ragazzi del Dagomari 

Si è tenuta questa mattina, all’istituto Dagomari di Prato, la prima di “Quest for Feilong”, il cortometraggio che ha visto protagonisti proprio i ragazzi dell’istituto nelle vesti di attori, tecnici, assistenti e musicisti. Oltre ai ragazzi e a tutto il gruppo di docenti e professionisti che ha partecipato alla realizzazione del cortometraggio, era presente il sindaco di Prato Matteo Biffoni; il presidente della Provincia Francesco Puggelli pur non potendo partecipare di persona è inoltre voluto intervenire con un video messaggio.

«Questo progetto riveste un grande valore – ha detto il sindaco Matteo Biffoni –. E oltre ai premi vinti credo che sia la prova che nelle nostre scuole oltre ai programmi ministeriali c’è tanto di più. Progetti come questo servono anche per cementare le relazioni fra i ragazzi. Spero che questa sia un’esperienza che rimarrà ai ragazzi e che quanto hanno appreso esca dalle aule e si applichi anche alla vita quotidiana. Sono particolarmente felice di essere qui oggi perché questo evento dimostra che a seguito dell’esperienza della pandemia la scuola è ripartita ed è un luogo di formazione di vita vera e creazione della società del futuro».

«Voglio fare i miei complimenti a tutti coloro che hanno partecipato al progetto, a partire dalla scuola fino allo sceneggiatore e al regista, a chi ha lavorato dietro le quinte fino ovviamente agli studenti – ha commentato il presidente della Provincia Francesco Puggelli -. Mettere insieme fiction e realtà in modo credibile e originale è un’arte che richiede talento ma anche tanto studio e professionalità, soprattutto se si decide di affrontare un tema delicato e attuale per la nostra città come l’integrazione. Per gli studenti pratesi l’integrazione non è un concetto e non è neppure un’aspirazione, per loro è la normalità e hanno scelto il linguaggio del cinema per raccontarci il loro punto di vista. Un punto di vista che noi istituzioni non dovremmo mai mancare di ascoltare o di apprendere».

La vicenda vede protagonisti un gruppo di adolescenti appartenenti a varie culture e si svolge principalmente nella Chinatown di Prato. Una storia ambientata ai giorni nostri, dove il vissuto di un gruppo di ‘bulli’ e di ‘bullizzati’ s’intreccia con un’antica leggenda cinese incentrata sul misterioso personaggio di Feilong, diventando l’occasione per riscoprire le radici di una cultura millenaria con le sue credenze. 

«Voglio ringraziare i ragazzi – ha detto il regista Gianluca Di Stefano – sono contento soprattutto per loro, anche perché con la pandemia non è stato facile arrivare in fondo a questo progetto. Ci abbiamo sempre creduto ed è anche grazie anche alla grande disponibilità dei ragazzi che è stato possibile raggiungere i risultati che abbiamo ottenuto». Il film ha infatti vinto il premio per il Miglior corto Fantasy e per i Migliori Costumi grazie al lavoro della make-up artist Giovanna Rizzo nell’ambito del Rome International Movie Awards. È inoltre in concorso al Florence Film Awards, al Roma Short Film Festival e all’AmiCorti Film Festival di Peveragno (CN). 

A raccontare la nascita del progetto è stato David Ceccarelli, sceneggiatore e artista che ha curato la sceneggiatura e realizzato i disegni che hanno valso al film Premio d’Argento al Milan Gold Awards nella categoria film di animazione. «Il progetto è nato quando la professoressa Paola Martini mi ha contattato, in virtù della mia esperienza con la Cina, per realizzare un documento che potesse evidenziare il rapporto del Dagomari con l’alta incidenza di studenti cinesi – spiega David Ceccarelli -. Pensai a un prodotto video e misi insieme il gruppo, per realizzare una storia ispirata alle maschere del teatro dell’opera cinese che ho avuto modo di conoscere durante i miei lavori in Cina. Sono particolarmente soddisfatto della scelta ragazzi, che credo siano rimasti segnati positivamente da questa esperienza, tanto che alcuni hanno portato avanti percorsi attinenti al cinema e al teatro».

Il progetto infatti, prodotto dall’Istituto Dagomari di Prato con il coordinamento dei docenti Paola Martini e Giuseppe Di Stefano, ha visto i ragazzi coinvolti fin dall’inizio, attraverso una fase laboratoriale in cui hanno imparato le nozioni di base relative alle diverse fasi in cui si articola la realizzazione di un prodotto audiovisivo. Dando vita a un corto a metà tra action movie e pellicola fantasy che poggia sul tema dell’integrazione fra culture diverse.

«Questo progetto ha confermato l’importanza del grande lavoro fatto negli anni scorsi per favorire l’integrazione tra i ragazzi, in una scuola dove è presente una percentuale molto alta di studenti stranieri, di 24 differenti nazionalità – ha commentato la preside dell’istituto Dagomari Maria Gabriella Fabbri –. Il lavoro sul film è iniziato nel 2018 con l’adesione al bando del Miur ed ha attraversato la pandemia, durante la quale abbiamo dovuto interrompere ogni attività, con il rischio che il progetto naufragasse. Ma la collaborazione fra docenti, ragazzi ed esperti esterni ha fatto sì che riuscissimo a portarla a termine e questo è stato per noi motivo di grande orgoglio».

Finanziato dal Ministero dell’Istruzione e con il patrocinio del Comune di Prato, il corto è realizzato in collaborazione con Matteo Burioni e Siyun Shen dell’associazione “Orientiamoci in Cina” che organizza eventi per la promozione della cultura cinese in Italia e in particolare in Toscana. Per la colonna sonora realizzata da Federico Santini, docente dell’Istituto Dagomari, oltre ad alcuni ragazzi del Dagomari è stata coinvolta la Scuola Musicale Bruno Bartoletti di Sesto Fiorentino. La prima si è conclusa proprio con l’esecuzione di alcuni brani della colonna sonora. «È stata una bella esperienza scrivere la musica per questo film – ha detto Santini – e concretizzare l’opportunità di far partecipare i ragazzi a una registrazione professionale. È stato un ottimo modo per valorizzare competenze già presenti all’interno della scuola e far conoscere agli studenti nuove opportunità da percorrere».

Archiviato in:Cronaca, Cultura Contrassegnato con: Prato

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