Appuntamento lunedì 5 maggio a Palazzo Medici Riccardi. L’iniziativa è promossa da Aisla Firenze in collaborazione con la Città Metropolitana
“Come la SLA ha riscritto la mia storia e mi ha rivelato la vera essenza della vita”. È in questa frase che si racchiude il significato più profondo del libro La forza di un respiro di Carlo Alberto Ludovici, che sarà presentato lunedì 5 maggio alle ore 16:30 nella prestigiosa Sala Pistelli di Palazzo Medici Riccardi a Firenze (via Cavour 9).

L’iniziativa è promossa da AISLA Firenze (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica) in collaborazione con la Città Metropolitana di Firenze, e rappresenta un’occasione speciale per riflettere sul significato della malattia, della resilienza e del potere della narrazione personale.
Una voce dalla malattia: la storia di chi convive con la SLA
Quando la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) entra nella vita di Carlo Alberto Ludovici, ogni certezza vacilla. Ma invece di arrendersi, l’autore sceglie di raccontare. Il suo libro, La forza di un respiro, è un viaggio emozionante attraverso la diagnosi, la rabbia, la fragilità, ma anche la scoperta di una nuova forza interiore.
Con autenticità e coraggio, Ludovici condivide la trasformazione che la malattia ha portato nella sua esistenza, riscoprendo l’importanza delle piccole cose e la bellezza dei legami familiari.
Non solo un libro sulla SLA, ma una vera e propria testimonianza di resilienza: un inno all’amore, alla dignità e alla capacità di affrontare l’ignoto con il cuore aperto.
L’evento: medicina, emozioni e dialogo
Dopo i saluti istituzionali di Alessia Bettini, responsabile della segreteria della Sindaca della Città Metropolitana di Firenze, la presentazione sarà moderata dal giornalista Nicola Novelli, direttore di Nove da Firenze.
Insieme all’autore e alla figlia Aurora Ludovici, interverranno:
- Sabrina Matà, neurologa del Dipartimento di Neuroscienza e organi di senso dell’AOU Careggi
- Barbara Gonella, presidente di AISLA Firenze
Un incontro che unirà il sapere medico alla profondità emotiva del racconto autobiografico, offrendo uno spazio di confronto e consapevolezza sulla sclerosi laterale amiotrofica e sulla vita oltre la diagnosi.
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