100 anni di bonifica tra progetti innovativi e difesa dell’acqua
Si è concluso alla Fortezza da Basso di Firenze nell’ambito di Earth Technology Expo il convegno “Consorzi fra storia e innovazione: 100 anni di bonifica” promosso da Anbi Toscana, associazione che riunisce i sei Consorzi di bonifica regionali. L’incontro, moderato dal giornalista del quotidiano La Nazione Guglielmo Vezzosi, ha offerto l’occasione per parlare del mondo della bonifica di ieri e di oggi e in particolare ha visto la presentazione di alcuni dei progetti più innovativi e tecnologicamente avanzati realizzati dai Consorzi di Bonifica della Toscana sul suolo regionale.
«Abbiamo voluto partecipare per il secondo anno a questa manifestazione perché l’innovazione tecnologica rappresenta uno strumento fondamentale nel nostro lavoro e diventa indispensabile usare questi strumenti per implementare i nostri servizi – ha detto in apertura Fabio Zappalorti direttore di Anbi Toscana -. È nostro dovere far conoscere il nostro lavoro che spesso rimane sotto traccia ma impegna 600 persone e tanti mezzi; anche per questo oggi presentiamo sei progetti d’innovazione a servizio dei cittadini».
«Dobbiamo ribadire la centralità del tema acqua: una volta dall’acqua ci si difendeva, oggi abbiamo anche il problema inverso, quello della siccità, ma il ruolo della bonifica è fondamentale in entrambi i casi – ha detto Alessandro Marchionne direttore di Confagricoltura Toscana -. Abbiamo fatto varie riunioni con la Regione sulla siccità ma dobbiamo condividere questa responsabilità non solo con istituzioni ed enti ma anche con le aziende private».
«Ringrazio il popolo dei Consorzi di Bonifica per il lavoro fatto finora e per aver messo al centro l’agricoltura – ha detto Angelo Corsetti direttore di Coldiretti Toscana –. Un grande lavoro è stato quello del piano invasi, che vede oggi molti progetti finanziati: diversi si concretizzeranno anche in Toscana ma occorre favorirli con la massima semplificazione possibile. La Regione ha raccolto l’invito ad affrontare un ragionamento organico: un tema da rilanciare per affrontare i prossimi anni in maniera diversa».
«Già da tempo, e quest’anno in particolare, in tanti hanno parlato del problema acqua – ha detto Sandro Orlandinipresidente di Cia Toscana Centro –. La consapevolezza c’è ma manca, anche da parte delle aziende, la parte operativa. Dobbiamo fare tesoro dell’esperienza, anche di progetti già utilizzati in passato che hanno funzionato, tenendo ben presente ciò che abbiamo vissuto e passando a interventi concreti perché la situazione è difficile e rischia di diventare drammatica».
«Esiste un paradosso Paese, che è anche un paradosso comunitario che dobbiamo cambiare: quello di un Paese e di un’Europa efficacissimi in emergenza ma meno attenti nella prevenzione – ha detto Massimo Gargano direttore generale di Anbi Nazionale -. Quando la Protezione Civile riporta che la media dei danni nel nostro Paese è di 7 miliardi di euro l’anno e che vengono stanziate risorse solo per il 10% è evidente che qualcosa non va. Dobbiamo prendere atto del cambiamento climatico e cambiare approccio. Anbi ha dato una risposta con il Piano laghetti che prevede entro il 2030 la realizzazione di 10mila bacini, utili per raccogliere e distribuire acqua, ma anche per produrre energia da idroelettrico, che andrebbe ad abbattere i consumi dei Consorzi, le emissioni di CO2, producendo acqua per uso potabile e per l’ambiente. È una risposta di sistema non finanziata dal Pnrr ma i primi 245 progetti sono pronti e auspichiamo di vederli finanziati con la nuova finanziaria».
«Nella mission dei Consorzi, che hanno migliorato enormemente la sicurezza del Paese, oggi sono diventati centrali anche il tema dell’irrigazione e della gestione della risorsa idrica, imposti dal cambiamento climatico – ha detto Stefania Saccardi assessora all’Agricoltura della Regione Toscana -. Come Regione Toscana abbiamo cercato di dare una mano alle aziende agricole che hanno subito i danni della siccità ma non ci si può limitare a un aspetto risarcitorio. Non possiamo arretrare sulla necessità di mettere a sistema una serie d’interventi. Per questo periodicamente facciamo un punto con i Consorzi e su loro richiesta abbiamo attivato un fondo di rotazione di 1,2 milioni di euro per la progettazione che ci consentirà di finanziare i 12 progetti, il 70% dei quali liquidabili immediatamente. Inoltre, nell’ambito del decreto Sostegni Ter, abbiamo inoltrato al Governo la richiesta di riconoscere i Consorzi come imprese energivore che possano quindi accedere alle agevolazioni destinate a questo tipo di realtà».
«Dobbiamo insegnare a gestire le situazioni di rischio: spesso i fatti drammatici accadono anche perché non si conoscono le norme di sicurezza. Per esempio è fondamentale, in caso di alluvione, evitare i luoghi che si allagano prima di altri come cantine e seminterrati, cosa che non sempre viene fatta. Da qui l’importanza di un’informazione mirata su questi temi» ha detto Erasmo D’Angelis presidente della Fondazione Earth and Water Agenda EWA a margine della presentazione del suo libro “La grande storia d’Italia raccontata dall’acqua. Dalle opere di difesa idraulica alla transizione ecologica” che ripercorre la storia delle bonifiche sul nostro territorio.
«Abbiamo approvato ieri in Consiglio Regionale il Piano per la transizione ecologica, che tiene insieme in maniera orizzontale tutti i temi relativi alla transizione ecologica e dell’ambiente – ha detto Monia Monni, assessora all’Ambiente della Regione Toscana -. Siamo passati in poche settimane dall’emergenza idrica più grave degli ultimi 70 anni a bombe d’acqua e allagamenti: è necessario rafforzare il processo di transizione, e il piano lo fa poggiando su due aspetti. Il primo è la lotta ai cambiamenti climatici per intervenire sulla CO2, raddoppiando la capacità di produrre energia elettrica con la geotermia e spingendo su altre fonti rinnovabili come il fotovoltaico. L’altra gamba del piano è quella degli adattamenti e qui il ruolo Consorzi è più che strategico: il lavoro che fanno sul territorio è preziosissimo, per le manutenzioni ma anche per la capacità di realizzare le opere di difesa. In Toscana i consorzi si occupano di difesa del suolo e lo fanno da protagonisti».
«L’evento di oggi dimostra che i Consorzi sono profondamente attenti all’innovazione – ha concluso il presidente di Anbi Toscana Marco Bottino –. Il binomio tra difesa dell’ambiente e nuove tecnologie è un aspetto che sentiamo, un connubio che tutti i nostri enti portano avanti, come dimostrano anche i progetti presentati qui oggi che toccano aspetti diversissimi fra loro, dalla digitalizzazione per programmare e monitorare in maniera più efficace i lavori di bonifica all’utilizzo dei droni per la difesa del suolo, fino a nuove tecniche che puntano a migliorare la qualità dei corsi d’acqua e più in generale dell’ambiente. Un aspetto che insieme alla difesa dal rischio idrogeologico e al sostegno all’agricoltura è un tema sempre più centrale nel nostro lavoro».
Poi, il focus sui Consorzi toscani e l’innovazione. Massimo Lucchesi del Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord ha presentato due progetti per migliorare la qualità delle acque del Lago di Massaciuccoli: il progetto Phusicos pensato per limitare l’erosione del suolo e quello relativo all’impianto sperimentale di fitodepurazione per le acque del Lago. Per il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, Matteo Isola ha illustrato il sistema “no dig” che l’ente sta sperimentando nella realizzazione del Distretto Irriguo n. 8 a Castiglion Fiorentino (AR). Una tecnica che permette di inserire o sostituire condotte e tubi senza scavi (“no dig”, appunto), consentendo di velocizzare i tempi, ridurre l’iter autorizzativo e contenere l’impatto sull’ambiente.
Si è proseguito con Laura Nesterini del Consorzio 3 Medio Valdarno e l’Archivio Territoriale Strutturato (Artes), un’infrastruttura che facilita la programmazione, la gestione e il monitoraggio dei lavori quali sfalci, diradamenti selettivi, manutenzione incidentale in maniera efficace ed efficiente. “Droni e prevenzione digitale: nuove strategie per la gestione del territorio” è stato invece il tema al centro della presentazione di Nicola Casarosa del Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno che dal 2018 ha attivato una convenzione con il servizio Remote – Area della Ricerca Cnr di Pisa, per l’uso dei droni in ambiti connessi alla difesa del suolo e alle attività di bonifica.
Giorgio Vannucci del Consorzio 5 Toscana Costa ha presentato invece il progetto Rewat, nato con l’obbiettivo di salvaguardare la risorsa idrica in Val di Cornia, che ha permesso di invertire le tendenze relative al depauperamento e al peggioramento qualitativo della risorsa idrica sotterranea. Infine l’intervento di Lorenzo Lubrano della startup Blu Eco Line per il Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud, sull’innovazione a servizio dell’ambiente, con il progetto sperimentale “River Cleaner” per la raccolta del materiale flottante e delle plastiche nell’emissario San Rocco in provincia di Grosseto. Per bloccare quindi la plastica nei fiumi prima che si disperda in mare e si trasformi in micro-plastica.
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