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Home » Cultura » Museo della Badia di Vaiano: aperto di nuovo alle visite

Museo della Badia di Vaiano: aperto di nuovo alle visite

Giugno 4, 2020 da redazione Lascia un commento

Tutte le info per visitare il museo, Casa della Memoria di Agnolo Firenzuola 

Il Museo della Badia di Vaiano, Casa della Memoria di Agnolo Firenzuola ha riaperto i battenti. Dopo la chiusura, resa necessaria dall’emergenza sanitaria, è di nuovo possibile visitare in sicurezza il museo che espone i reperti sulla vita del Monastero benedettino-vallombrosano di San Salvatore a Vaiano, della storia del territorio dell’attuale Comune di Vaiano e, in generale, della Valle del Bisenzio. Il museo è anche Casa della Memoria dello scrittore e abate Agnolo Firenzuola (1493-1543) e dei personaggi illustri della famiglia Medici: Carlo de’ Medici (1428-1492), figlio naturale di Cosimo il Vecchio, e Giovanni de’ Medici (1475-1521), poi Papa Leone X, secondogenito del Magnifico Lorenzo de’ Medici (1449-1492).

«La riapertura del Museo della Badia, come degli altri musei del nostro territorio, in questa fase ancora incerta ha il sapore di una scommessa, di una sfida – afferma Claudio Cerretelli, direttore dei Musei Diocesani di Prato, dei quali il Museo della Badia fa parte -. Bellezza e salute devono andare a braccetto, e il piacere dell’esperienza della visita va conciliato con la sicurezza (anche se a costo di oneri notevoli nella gestione delle strutture). Per questo le linee guida per la riapertura degli istituti culturali puntano sui requisiti sanitari e parole come distanziamento sociale, dispositivi di protezione, sanificazione, igienizzazione, contingentamento, sono ormai note a tutti e sembrano la soluzione a tutte le difficoltà. Ma il problema non è unicamente quello, perché la cultura italiana non è in crisi solo per il Coronavirus: negli ultimi decenni sembra che l’obiettivo principale sia stato di trasformare il nostro ricchissimo patrimonio culturale in un prodotto da vendere, puntando soprattutto sui numeri, e perdendo di vista l’idea di una cultura votata alla formazione del cittadino. La fase che stiamo vivendo sta però facendo riflettere molti, e speriamo che possa essere l’occasione per i cittadini di riscoprire e riappropriarsi del proprio territorio. I piccoli musei di prossimità, come quello della Badia di Vaiano, possono giocare, o meglio devono continuare a giocare, un ruolo importante per la riscoperta delle nostre origini, della nostra cultura e tradizioni».

«Abbiamo riaperto adeguando ovviamente gli ingressi al museo alle linee guida regionali e nazionali in materia di protezione da rischio di contagio da Sars-Cov-2 – spiega Adriano Rigoli, presidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria e coordinatore del Museo della Badia -. E crediamo che rendere di nuovo fruibili ai cittadini i luoghi della cultura e della memoria possa rappresentare anche un forte punto di attrazione, un motore di ripartenza per tutto il territorio».

«Per la Casa di Agnolo Firenzuola, come per molte altre realtà della nostra rete – prosegue Marco Capaccioli, vicepresidente dell’Associazione Nazionale Case della memoria – la riapertura è un passaggio cruciale ma facilitato dalle dimensioni: si tratta strutture raccolte per la quale i processi di sanificazione e la gestione degli accessi sono più semplici. È tutto più agile e questo facilita la possibilità di tornare a offrire ai visitatori un’esperienza culturale di livello in piena sicurezza».

Per ottemperare ai protocolli e separare le persone che vanno alla Messa da chi visita il Museo l’ingresso sarà principalmente da piazza Baroni, 7 (la piazzetta laterale della Badia oltre il voltone) e non più da Piazza Firenzuola. Invariati invece gli orari; il museo continua ad osservare quelli consueti senza prenotazione: sabato ore 16-19; domenica e festivi ore 10-12 e 16-19. Sono ammesse visite sono individuali o per piccoli gruppi, mentre non sono possibili visite guidate per gruppi più ampi di ventiquattro per sone. Per richiedere eventuali visite fuori orario è possibile telefonare al 328.6938733 o al 328.7550630, oppure scrivere un’email a adriano.rigoli@gmail.com.

Archiviato in:Cultura Contrassegnato con: Prato

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