Limitare le attività nelle ore più calde, garantire idratazione e formazione: la Regione indica la rotta per affrontare l’emergenza caldo nei luoghi di lavoro
Caldo e come difendersi. Partono da qui le linee guida della Regione Toscana circa i lavoratori che lavorano, soprattutto all’aperto. D’altronde le temperature che sfiorano i 40 gradi e il primo codice rosso emanato la scorsa settimana a Firenze, non poteva essere altrimenti. Ma vediamo nel dettaglio.

Caldo, ecco come difendersi. Linee guida per i lavoratori
Le linee guida si rivolgono a tutti i comparti, non solo a edilizia e agricoltura, e puntano in primis a una diversa organizzazione dell’orario di lavoro.
La Regione invita infatti a limitare le attività nelle ore più calde, privilegiando turnazioni più leggere o spostamenti nelle fasce orarie meno rischiose. Un’indicazione valida soprattutto per chi opera all’esterno o in ambienti privi di climatizzazione adeguata.
Grande attenzione è riservata anche alla fase di acclimatamento, da favorire con ambienti di passaggio e pause più frequenti, all’utilizzo di abbigliamento adeguato e alla corretta idratazione. Non è un dettaglio secondario: nei luoghi di lavoro deve sempre essere disponibile acqua fresca, e si raccomanda un’alimentazione bilanciata che tenga conto anche di eventuali esigenze religiose.
I rischi da evitare
Tra i principali pericoli per la salute ci sono crampi da calore, dermatiti, colpi di sole, esaurimenti fisici e, nei casi più gravi, il colpo di calore. L’esposizione prolungata al sole può inoltre causare eritemi, fotocongiuntiviti e infiammazioni oculari. Per questo la sorveglianza sanitaria e la valutazione dei rischi attraverso strumenti riconosciuti come l’indice WBGT (Wet Bulb Globe Temperature) diventano fondamentali.
Strumenti digitali come i portali Agenti Fisici e Worklimate possono aiutare datori di lavoro e tecnici della prevenzione a valutare correttamente il livello di rischio in funzione del microclima, del tipo di attività svolta e dell’abbigliamento richiesto.
Ma come difendersi dal caldo? Serve formazione
“Garantire condizioni di lavoro sicure anche in presenza di temperature elevate – ha sottolineato l’assessore alla Salute, Simone Bezzini – significa tutelare in modo concreto la salute, soprattutto per chi ha patologie pregresse che possono aggravarsi con il caldo”.
Ma non basta mettere a disposizione strumenti e regole. La Regione richiama con forza alla necessità di formare e informare, per rendere tutti – lavoratori e datori – consapevoli dei rischi. Solo attraverso una crescita culturale diffusa, spiega Bezzini, si può davvero parlare di prevenzione efficace.
Le linee guida, in questo senso, rappresentano un supporto concreto per aziende e Dipartimenti di prevenzione delle Asl, chiamati a vigilare affinché la sicurezza non venga mai messa in secondo piano, nemmeno in estate.
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