La tradizione rivive nel segno delle creazioni di Bottega Penko
Firenze si prepara a rivivere una delle sue più affascinanti e storiche tradizioni fiorentine: l’incoronazione del Marzocco. Per il quinto anno consecutivo, il Comune di Firenze, la Società San Giovanni Battista, il Corteo Storico della Repubblica Fiorentina e la Bottega Orafa Paolo Penko uniscono le forze per riportare in vita questa cerimonia simbolica. Storicamente, l’evento precedeva di quattro giorni le celebrazioni di San Giovanni Battista, patrono della città (24 giugno).

A Firenze un evento spettacolare in piazza della Signoria
L’appuntamento è fissato per domenica 22 giugno alle ore 11 in Piazza della Signoria. Sarà una breve ma intensa cerimonia, carica di significato e spettacolarità, anche grazie alla partecipazione del Corteo Storico della Repubblica Fiorentina schierato per l’occasione. Il momento clou sarà l’apposizione della preziosa Corona del Marzocco sulla testa della statua, simbolo di libertà e orgoglio cittadino. Al termine dell’incoronazione, verrà consegnato il prestigioso Premio Corona del Marzocco.
Firenze e la sua storia: il Marzocco simbolo di libertà
L’usanza di incoronare il Marzocco affonda le radici nel 1349, quando una statua in pietra venne collocata sulla facciata Nord di Palazzo Vecchio. L’atto di incoronazione, riservato solo al Marzocco, simboleggiava la libertà e l’indipendenza di Firenze.
La Corona del Marzocco è un vero e proprio capolavoro di arte orafa fiorentina, frutto della collaborazione tra la Bottega Orafa Paolo Penko, la Società San Giovanni Battista, il Comune di Firenze e il Corteo Storico. Ideata e realizzata appositamente per questa celebrazione di San Giovanni, presenta preziosi trafori, cesellature e incisioni a bulino. È impreziosita da smalto rosso cremisi traslucido alternato a smalto bianco, e adornata con perle, granati, cristalli di varie forme e un lapislazzuli, seguendo l’antica arte della “gioielleria”.
Corona del Marzocco, capolavoro di artigianato
La corona, con un diametro di 26 cm, è realizzata in ottone dorato e presenta una fascia alta 15 cm, suddivisa in sei ordini. È decorata con la tecnica del “penkato”, finissime cesellature e puntinature. Cinque imponenti gigli bottonati, simbolo di Firenze, finemente cesellati e smaltati in rosso cremisi traslucido con lumeggiature in oro, si alternano a gruppi di perle barocche a goccia.
Al centro spicca la riproduzione della testa del Marzocco di Donatello, che indossa la Corona Granducale di Cosimo I de’ Medici, con due rubini birmani incastonati negli occhi. Elementi decorativi quadrilobati, granati, perle e cristalli arricchiscono ulteriormente la composizione. Sul registro inferiore, inciso a bulino con carattere “Rotunda”, si legge il motto “Corona porto per la patria degna acciocchè libertà ciascun mantegna”, citato dal novelliere Franco Sacchetti.
Un lapislazzuli cabochon, con al centro il simbolo della Società di San Giovanni Battista, e 28 castoni “penkati” con perle e pietre rosse, completano l’opera. Sul retro della corona, infine, è raffigurato San Giovanni Battista, ispirato all’antica moneta del Fiorino di Firenze del 1252.
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