Marco Capaccioli, vicepresidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoriaricorda la grande ètoile scomparsa ieri
«Era una di quelle persone che lasciano il segno». Così Marco Capaccioli, vicepresidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria ricorda Carla Fracci, la grande ètoile scomparsa ieri all’età di 84 anni.
«Ho avuto la fortuna e l’onore di incontrare la signora Fracci più volte, quando ero assessore alla Cultura del Comune di Lastra a Signa e presidente della III Commissione Cultura dello stesso Comune – racconta Capaccioli -. In particolare in occasione di due eventi importantissimi per Lastra a Signa: l’inaugurazione del Teatro delle Arti nel 2010 e l’inaugurazione del Museo Enrico Caruso nel 2012, che oggi è nella rete delle Case della Memoria».

Che ricordo ha di questi due momenti?
«Per l’inaugurazione del Teatro, ricordo una sala piena che attendava il suo arrivo: la presenza di una stella come Carla Fracci fu un evento importantissimo per Lastra a Signa. Ma con ancora maggiore affetto ricordo che accolse con entusiasmo l’invito a diventare “madrina” e ambasciatrice nel mondo del Museo Enrico Caruso che inaugurammo due anni dopo».
Cosa le ha lasciato Carla Fracci?
«Carla Fracci era e sarà sempre Carla Fracci. Andando oltre il dispiacere, di lei ho un ricordo vivido, di una donna riservata, misurata ma con una grande forza di carattere e proiettata verso il futuro. Ho apprezzato tanto la sua umanità e il suo essere umile nella sua indiscussa grandezza. Ricordo con piacere i momenti passati in sua compagnia, la sua scomparsa mi lascia un grande vuoto».
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