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Home » Cultura » Mostra itinerante Second Life: tutto torna

Mostra itinerante Second Life: tutto torna

Febbraio 13, 2022 da redazione Lascia un commento

Aperta a Prato la mostra nata dalla call to action di Alia

Arte, bellezza e sostenibilità ambientale. La mostra itinerante Second Life: tutto torna fa tappa a Prato

La mostra itinerante Second Life: tutto torna

Aperta a Prato presso la sede di Officina Giovani la mostra itinerante“Second life: tutto torna”, che espone le opere vincitrici del concorso omonimo lanciato da Alia, visitabile fino al prossimo 27 febbraio. Presenti il sindaco, Matteo Biffoni, l’assessore alla cultura, Simone Mangani, il direttore del centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Stefano Collicelli Cagol. Insieme al direttore generale della Evolve Marie Tecnimont Foundation. E anche Ilaria Catastini, del presidente di Alia Servizi Ambientali SpA, Nicola Ciolini, e il direttore relazioni esterne, comunicazione e sostenibilità, Giuseppe Meduri.

Le parole del presidente Ciolini

«Alia vuole cambiare il paradigma nella gestione dei rifiuti; il nostro ruolo, incentrato su raccolta e smaltimento di quanto prodotto quotidianamente da ciascuno, deve cambiare radicalmente, vogliamo essere costruttori di buone pratiche di sostenibilità – ha commentato il presidente, Nicola Ciolini-. In una fase storica in cui la transizione ecologica è sempre più al centro del dibattito, abbiamo l’ambizione di guidare i processi ed i percorsi verso la sostenibilità; per far questo dobbiamo raggiungere e sensibilizzare le comunità, anche attraverso linguaggi e modi diversi, come la fotografia, la musica, e l’arte..- ha concluso- con l’obiettivo di fare dei nostri territori, la nostra regione un esempio come soggetto proponente della transizione ecologica».

Il sindaco di Prato sulla mostra itinerante Second Life: tutto torna

«La nostra città è protagonista nella sensibilità al riciclo e al riuso dei prodotti e degli scarti tessili e da tempo cerca di lanciare dei moniti sulla sostenibilità dell’industria della moda e in particolare del fast fashion, uno dei settori che più inquina il nostro pianeta – ha spiegato il sindaco Matteo Biffoni. La mostra “Second Life”, in cui l’arte si fa anche denuncia, ci sfida su due piani: a trasformare la nostra capacità storica in qualcosa di più avanzato tecnologicamente e a richiamare la nostra comunità a riguardare l’approccio alla base della gestione dei rifiuti. Queste sono le sfide che impegneranno noi e i nostri territori per i prossimi anni, nel tentativo di rispettare l’ambiente e per rendere il nostro territorio un luogo sempre più salubre».

Il commento di Mangani

«Questa mostra – ha affermato l’assessore alla cultura del comune di Prato Simone Mangani– è in linea con le politiche del Comune di Prato. Alia porta “Second life” nello spazio di Officina Giovani che, nemmeno trent’anni fa, ospitava ancora i macelli pubblici. Oggi è un luogo di co-working, di residenze, di progettazione e essere in un legame con il tema del progetto di Alia è per noi del tutto naturale . Mi auguro che sarà visitata da tutti coloro che avranno modo di apprezzare un progetto che nasce da un avviso pubblico, da una selezione con una procedura trasparente, con artisti che si esercitano attorno al tema del riuso. Mi permetto di complimentarmi perché effettivamente il risultato dell’avviso pubblico è parzialmente sorprendente: 100 proposte arrivate all’attenzione della commissione, peraltro estremamente composita, molto rappresentativa del panorama non soltanto toscano, è un risultato dal quale ripartire tutti assieme in vista della prossima edizione».

La mostra itinerante nelle parole di Magini e Meduri

«Il centro Pecci ha partecipato con entusiasmo a questa iniziativa che ha coinvolto i principali player dell’arte contemporanea in Toscana – ha dichiarato Elena Magini, curatrice, coordinamento mostre ed eventi – con una progettualità indirizzata ai giovani artisti su un tema essenziale come quello del riuso». «E’ un grande onore– ha commentato Direttore relazioni esterne di Alia, Giuseppe Meduri– esporre “Second Life” a Prato, una città manifatturiera ed industriale da sempre all’avanguardia che sta mettendo in campo uno straordinario impegno sui temi della sostenibilità ambientale, ma con una grande storia che parte da lontano nel campo dell’arte contemporanea, in prima linea con istituzioni riconosciute a livello internazionale, come il Centro Pecci, partner del nostro percorso» 

I partecipanti al progetto

“Un’indagine sulla condizione umana ai tempi del disastro ambientale”: questo il risultato del concorso rivolto a giovani artiste e artisti, sotto i 29 anni, che ha visto la partecipazione di circa cento concorrenti, che si sono misurati sul tema del riuso, del riciclo e della sostenibilità, tra i più dibattuti del nostro tempo, utilizzando qualsiasi strumento espressivo, dalla pittura al video, dalla scultura all’installazione, al ricamo, impegnando elementi tra i più disparati quali, ad esempio, tessuti, vetro, cemento, sapone di marsiglia, piante. I partecipanti, provenienti da tutte le parti d’Italia, per la stragrande maggioranza sono esordienti, studenti o appena diplomati delle Accademie e delle scuole d’arte, con un’età media compresa tra i 24 e i 26 anni. 

Meneguzzo sulla mostra itinerante Second Life: tutto torna

«Fino a pochi anni fa – ha commentato il curatore della mostra, Marco Meneguzzo– riciclo, riuso e sostenibilità sarebbero stati affrontati in maniera per così dire “meccanica”, cioè evidenziando cosa non funzionava o mostrando un diverso uso dei materiali». Ed ecco quindi la denuncia del fast fashion di Mariarita Ferronetti, giovanissima, classe 2000, con l’operano one should die for fashion, realizzata con la pratica del ricamo, ma anche il progetto videodiMiriana di Martino, Sub Respiro (2020), dove l’attenzione è focalizzata sull’impatto degli imballaggi nell’ambiente, el’installazione diAlice Bertolasi, Tensioni attive, realizzata attraverso reazioni chimiche, per evidenziare il degrado della vita.

L’iter per proclamare i finalisti

Una prima giuria di tecnici ha selezionato i trenta finalisti. Un’altra giuria, composta da affermati critici, storici e direttori delle principali istituzioni toscane ha identificato le vincitrici e le tre menzioni speciali. G. RIOT (un gruppo di giovani artiste: Rellini, Fontani, Socci, Pedrone) con il progetto Global Warming, realizzato usando tecniche pittoriche 3D e incisioni su calce minerale con stilo metallico in acciaio-titanio, pitture ad olio e spray su compensato a fondo calce. Noemi Ferrari, che ha presentato l’opera Abbandonatamente, realizzata con stampa a secco su carta cotone Hahnemühle e pastelli. Ilaria Feoli con la coppia di immagini fotografiche Avrei voluto saper cucir, tu sai farlo?

Gli altri artisti esposti

Oltre alle tre vincitrici, gli artisti selezionati ed esposti in mostra sono molti. Alessandro Armetta, Susanna Bagdzinska Mierzejewska, Dalila Boualoua, Laura Cescon, Gaia D’inzeo, Andrea Di Giovenale, Ilaria Feoli, Noemi Ferrari, Lisa Fornaroli, G. Riot (Gruppo: Rellini, Fontani, Socci, Pedrone). Andrea Gianfanti, Greta Gibilisco, Ambra Grassi (Ember), Giulio Locatelli, Natalia March, Linda Mauri, Matteo Moni. E anche Elisa Pietracito, Roksolana Rogovska, Giacomo Sala, Sara Santarelli, Matilda Stefanini, Lorenzo Temussi, Alice Terragni, Domenico Vandai , Matilda Vit, Zhang Yu.

La sede pratese della mostra itinerante second life: tutto torna

A Officina Giovani a Prato, luogo a totale disposizione dei giovani ricavato negli ex-Macelli Pubblici, la mostra sarà visitabile gratuitamente senza bisogno di prenotazione. Il personale presente accompagnerà i visitatori lungo il percorso espositivi. Le scuole o le comitive potranno visitare “Second Life” in giorni e orari da concordare. Potranno essere anche diversi da quelli di apertura, e partecipare a laboratori didattici. Per accedere all’esposizione è necessario il Green pass. 

Ulteriori informazioni sulla mostra

Per info staff@officinagiovani.it o www.portalegiovani.prato.it.  In primavera, dal 2 al 29 aprile 2022, infine, sarà a Pistoia, nel chiostro del Palazzo Comunale. Successivamente la mostra sarà allestita in altri comuni serviti da Alia, per concludere il tour a Firenze, nel cortile di Michelozzo a Palazzo Vecchio. Le opere finaliste sono raccolte anche nel catalogo ufficiale pubblicato da Mandragora. Inoltre, nella vetrina online e in tutti gli altri canali di promozione e comunicazione di Alia.

I dettagli del progetto

Il progetto, ideato e promosso da Alia, vuole diventare una tappa fissa annuale; partner dell’iniziativa sono Maggio Musicale Fiorentino, Palazzo Strozzi, MAD Murate art district, Centro Pecci, Pistoia Musei, Officina Giovani, Evolve Marie Tecnimont Foundation. Insieme a Fondazione CR Firenze, Belvedere Spa, Revet e Scapigliato. La giuria che ha selezionato le opere vincitrici è formata da autorità diverse. Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi, Valentina Gensini, direttore artistico centro Murate Art District. Elena Magini, curatrice del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, Chiara Banchini, direttore Tecnico del Maggio Musicale Fiorentino. Monica Preti, direttrice di Pistoia Musei e Sergio Risaliti, Direttore Artistico Museo Novecento Firenze.

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