Attivato il gruppo di consegna: l’acqua della Diga di Montedoglio è finalmente tornata a bagnare i campi
Il 16 settembre sarà una data storica per la Valdichiana. Alle ore 10,00 infatti, a Foiano della Chiana, è stato attivato il gruppo di consegna e l’acqua della Diga di Montedoglio è finalmente tornata a bagnare i campi. Un sogno che diventa realtà per gli agricoltori, costretti da oltre mezzo secolo ad assistere a un insopportabile paradosso: vedere una grande disponibilità idrica, senza poterla utilizzare. L’ambizioso e lungimirante progetto di dotare la vallata di una adeguata infrastrutturazione irrigua, maturato già a cavallo degli Anni 60/70, infatti, si era arenato per decenni, come spesso succede, per mancanza di risorse.

Il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, fin dalla sua nascita nel 2014, si è impegnato a riportare questa necessità al centro dell’agenda politica, considerando il completamento del Sistema Occidentale di Montedoglio passaggio fondamentale per affrontare la crisi climatica e risposta necessaria e urgente per lo sviluppo del prestigioso “made in” dell’area. Oggi, dopo anni di impegno, è arrivato il primo risultato concreto: sette milioni di euro di risorse ministeriali si sono trasformati in sette mesi in 4,3 chilometri di rete, 2,9 km di condotta principale, 1,4 di diramazioni secondarie, a cui si aggiungono 3 camere di manovra, 7 attraversamenti di infrastrutture e corsi d’acqua, 12 punti di consegna collegati a 21 gruppi di erogazione, capaci di garantire una portata di 10 litri il secondo
Realizzare le infrastrutture irrigue e garantire la disponibilità dell’acqua a costi sostenibili: le sfide del Consorzio Alto Valdarno
“È l’inizio di un progetto complesso che non si deve fermare qui. La distribuzione collettiva dell’acqua è strategica per contrastare la siccità e rafforzare la competitività delle filiere agricole, assicurando risorse in modo regolare, efficiente e mirato. Realizzare le infrastrutture irrigue e garantire la disponibilità dell’acqua a costi sostenibili sono sfide che il nostro Consorzio intende portare avanti con determinazione”, ha commentato la Presidente Serena Stefani durante il taglio del nastro, insieme al Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, ai vertici delle Autorità di Bacino Gaia Checcucci e Marco Casini, al Direttore Generale di ANBI Massimo Gargano, ai rappresentanti delle istituzioni e del mondo agricolo e della bonifica e al sindaco del comune di Foiano Jacopo Franci che si è soffermato sui bisogni idrici del territorio e sulla soddisfazione di veder realizzato un progetto tanto importante.
Giani sull’inaugurazione del Distretto irriguo 23: “Evento storico per la Valdichiana e per tutta la Toscana”
Il Presidente Giani, salutando l’inaugurazione dell’infrastruttura irrigua, ha sottolineato come quello odierno sia un evento storico per la Valdichiana e per tutta la Toscana: l’inaugurazione della grande canalizzazione che porta l’acqua del lago di Montedoglio, l’invaso artificiale più grande della Toscana, dalla Valtiberina alla Valdichiana consentendo alle aziende agricole di superare i problemi di siccità che i cambiamenti climatici sempre più stanno generando. Una grande conduttura d’acqua realizzata dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno presieduto da Serena Stefani con lavori importanti e grandi finanziamenti, che consentirà alla Valdichiana, polmone fondamentale dell’agricoltura della Toscana, di ricevere da una distanza di 60 km in linea d’aria le acque del Tevere dall’invaso di Montedoglio.
Il momento di confronto sul futuro dell’irrigazione in Toscana
Dopo la cerimonia, i lavori sono proseguiti nella sala comunale Furio del Furia, con un confronto dedicato al futuro dell’irrigazione in Toscana.
Il direttore generale Tulio Marcelli ha sottolineato che la nuova rete “rappresenta un’infrastruttura moderna e sostenibile, in grado di ottimizzare l’uso della risorsa idrica, ridurre gli sprechi, migliorare la qualità ambientale e assicurare maggiore sicurezza e competitività alle aziende agricole della Valdichiana, territorio a forte vocazione agricola”.
L’ingegner Lorella Marzilli, caposettore irrigazione del Consorzio, ha ricordato che il distretto irriguo è articolato in tre stralci e, una volta completato, servirà 2.300 ettari con 42 unità irrigue e circa 40 km di rete, garantendo fino a 740 litri al secondo. “Con questo primo lotto – ha spiegato – abbiamo portato l’acqua dai laghetti di accumulo ai campi. Per completare l’infrastruttura servono altri 44,5 milioni di euro”.
L’importanza strategica dell’irrigazione collettiva
Nel corso degli interventi, le autorità presenti hanno ribadito l’importanza strategica dell’irrigazione collettiva.
Stefania Saccardi, vicepresidente della Regione Toscana con deleghe all’agricoltura, ha ribadito l’importanza del sostegno ai Consorzi nella progettazione di questo tipo di interventi ed è per questo che la Regione Toscana ha costituito un fondo ad hoc che ha consentito ai Consorzi di realizzare progettazioni esecutive così da candidare i progetti per accedere a bandi e finanziamenti, sia statali che regionali. La vicepresidente ha inoltre ricordato una serie di altre progettazioni candidate, grazie anche all’accordo per Montedoglio e al commissario per la siccità, ai fondi ministeriali per circa 80 milioni di euro.
Gaia Checcucci, Segretario Generale dell’AdBD Appennino Settentrionale ha ribadito l’importanza di un lavoro collegiale: “L’inaugurazione odierna ha un valore importante perché rappresenta il tassello di una distrettualizzazione considerata strategica e considerata una priorità assoluta, anche grazie alla recente intesa istituzionale raggiunta tra le Regioni Toscana e Umbria e le Autorità di Bacino”.
Marco Casini, Segretario Generale AUBAC, ha ricordato che “il futuro passa da innovazione, efficienza e sostenibilità, integrando tecnologie smart, energie rinnovabili e gestione condivisa delle risorse”.
Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI, ha rimarcato che “l’acqua è un fattore produttivo determinante: garantisce reddito agli agricoltori, tutela del suolo, sicurezza alimentare e contribuisce a frenare lo spopolamento delle aree interne”.
Nicola Dell’Acqua, commissario straordinario per la siccità, intervenendo da remoto, ha confermato la centralità del completamento del Sistema Occidentale di Montedoglio: “Per le aree dell’Italia Centrale, dove ancora non è scattata l’emergenza idrica, questa è la priorità anche per la cabina di regia nazionale, su cui si stanno ricercando le misure finanziarie necessarie”.
Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, ha evidenziato che “l’avvio di un distretto irriguo non porta benefici solo all’agricoltura, ma all’intero territorio, grazie ai vantaggi ambientali ed ecosistemici”.
Dopo l’inaugurazione del primo tratto del Distretto irriguo 23 anche la firma del Patto per l’acqua
La giornata, organizzata in collaborazione con ANBI e ANBI Toscana, si è conclusa con la firma del Patto per l’Acqua, un documento condiviso da istituzioni, consorzi e organizzazioni agricole che definisce dieci impegni per un’agricoltura toscana più sostenibile e competitiva. Tra gli obiettivi: migliorare la gestione ed efficienza delle risorse idriche, potenziare e completare le infrastrutture irrigue collettive, garantire equità e sicurezza nell’approvvigionamento, valorizzare il ruolo dell’agricoltura nella tutela del paesaggio e nella resilienza climatica.
“Con l’avvio di un nuovo distretto irriguo si portano benefici non solo all’agricoltura, ma all’intero territorio, grazie ai vantaggi ambientali ed ecosistemici. Con questa inaugurazione e la firma del Patto, la Toscana sceglie una politica dell’acqua moderna e strategica, impegnata a coniugare competitività delle produzioni, sostenibilità ambientale e coesione territoriale”, ha concluso Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.
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