Grazie a una delibera della Giunta regionale, non cambia la posizione della Toscana in tema di crioconservazione, anche dopo l’entrata in vigore dei nuovi Lea nazionali, i livelli essenziali di assistenza. La crioconservazione di oviciti e liquido seminale oppure di tessuto ovarico e tessuto testicolare per un eventuale successivo reimpianto continuerà ad essere gratuita per donne e uomini residenti in Toscana affetti da un tumore e costretti a chemio o radioterapia, per i pazienti malattie croniche e per questo sottoposti a trattamenti immunosoppressori oppure per donne con endometriosi severa.

“Grazie ai progressi raggiunti nell’ambito delle terapie oncologiche, la prognosi della maggior parte dei tumori che affligge la popolazione giovanile è oggi in netto miglioramento, con tassi di sopravvivenza molto elevati – ricordano il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e l’assessore al Diritto alla salute Simone Bezzini -. Spesso però sono necessarie strategie terapeutiche molto aggressive, che possono compromettere in maniera permanente la funzione riproduttiva. Finanziando questa prestazione salvaguardiamo il diritto alla genitorialità”.
La prestazione di preservazione della fertilità – circa un quarto di tutte le patologie oncologiche si verifica durante l’età riproduttiva – potrà essere erogata a pazienti residenti in Toscana che non hanno ancora compiuto quarant’anni ed i gameti saranno crioconservati fino al compimento dei quarantasei anni. La presa in carico dei pazienti con un tumore maligno o con patologie per cui sono previsti trattamenti di chemio e radioterapia od immunosoppressori è garantita da parte del Centro per la preservazione della fertilità entro al massimo settantadue ore. Per garantire il trattamento la Giunta ha stanziato 150 mila euro, ma i pazienti che risiedono fuori regione dovranno pagare integralmente la prestazione.
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