Dall’idratazione all’uso corretto dell’aria condizionata, passando per le regole sul bagno al mare: i consigli dell’infermiera pediatrica Martina Raffi per affrontare in sicurezza le giornate più calde
Come difendersi dal caldo? Esistono delle strategie quotidiane per affrontare le ondate di calore. Evitare malori, disidratazione e colpi di calore nei più piccoli quando le temperature salgono.

Quando arriva l’estate e il termometro supera i 35 gradi, difendersi dal caldo diventa una priorità, soprattutto per i bambini. Le alte temperature, infatti, possono rappresentare un pericolo serio per i più piccoli, esposti a colpi di calore, disidratazione e ustioni solari. A fornire indicazioni chiare è Martina Raffi, infermiera pediatrica e membro della Commissione albo infermieri pediatrici (Caip) di Opi Firenze-Pistoia, che spiega cosa fare e cosa evitare per affrontare il caldo in sicurezza.
Difendersi dal caldo nei bambini: i rischi principali
«I principali pericoli legati al caldo nei bambini – spiega Raffi – sono disidratazione e colpi di calore. Più il bambino è piccolo, meno riserve corporee ha e più velocemente può disidratarsi. In caso di colpo di calore, i sintomi più comuni sono aumento della temperatura corporea e mal di testa. In questi casi, è fondamentale rinfrescare subito il piccolo, spostarlo all’ombra e fargli bere acqua fresca».
Difendersi dal caldo vuol dire riconoscere i segnali del corpo e intervenire con prontezza. La prevenzione resta l’arma più efficace.
Idratazione e alimentazione: alleati contro il caldo
Per evitare la disidratazione, i bambini devono bere con regolarità. «Un bimbo di un anno dovrebbe assumere circa 800 millilitri di liquidi al giorno – precisa Raffi –. Meglio preferire l’acqua semplice, evitando bibite zuccherate, succhi industriali o bevande gassate».
Anche l’alimentazione gioca un ruolo chiave per difendersi dal caldo: frutta e verdura di stagione, pasti leggeri e frequenti aiutano a mantenere l’equilibrio idrico e a favorire la digestione.
Protezione solare e abbigliamento: come uscire nelle ore calde
«Evitate di uscire con i bambini nelle ore più calde, tra le 12 e le 16 – consiglia l’infermiera pediatrica –. In spiaggia, è essenziale usare creme solari 50+, vestire i piccoli con abiti chiari, freschi e leggeri, e far indossare cappellini per proteggere la testa».
Per i neonati sotto i sei mesi, l’esposizione ai raggi del sole è da evitare del tutto, anche sotto l’ombrellone.
Cosa fare in caso di ustioni o disidratazione
In caso di ustioni solari, Raffi mette in guardia dal “fai da te”: «È meglio evitare rimedi casalinghi. Il rischio è che la lesione si infetti, peggiorando la situazione. È sempre opportuno rivolgersi al pediatra». Lo stesso vale per la disidratazione: nei casi più evidenti, il medico può indicare soluzioni reidratanti orali o altri trattamenti specifici.
Bagno in mare: quando è sicuro farlo e cosa evitare
Un altro punto delicato è il bagno dopo i pasti. «Non è necessario attendere le classiche tre ore – chiarisce Raffi –. Ciò che conta è evitare sbalzi termici: se fuori fa molto caldo e l’acqua è fredda, bisogna entrare gradualmente. In questo modo si prevengono le cosiddette crisi vagali, causate dallo shock termico».
Aria condizionata: sì, ma con attenzione
L’aria condizionata può essere una risorsa per difendersi dal caldo, anche in presenza di neonati. «È importante – conclude l’esperta – che i filtri siano puliti, la temperatura sia mantenuta tra i 24 e i 25 gradi, e che il getto non sia mai diretto sul bambino».
Difendersi dal caldo è una responsabilità quotidiana
Quando il caldo diventa opprimente, è essenziale adottare comportamenti corretti per proteggere i più vulnerabili. Per i bambini, difendersi dal caldo significa prevenire i malori, mantenere una corretta idratazione, evitare l’esposizione diretta al sole e prestare attenzione all’ambiente domestico. Basta poco per garantire sicurezza e benessere anche nelle giornate più torride.
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