L’annuncio questa mattina all’iniziativa “Giustizia, un diritto da garantire. Per una giustizia certa, efficiente e indipendente” promossa dalla Fp Cgil Firenze
Il prossimo 5 dicembre, i lavoratori della giustizia, precari e di ruolo, sciopereranno e si daranno appuntamento a Roma per manifestare per i loro diritti. Lo ha annunciato oggi Florindo Oliverio, segretario Fp Cgil nazionale, intervenuto questa mattina a Firenze all’iniziativa “Giustizia, un diritto da garantire. Per una giustizia certa, efficiente e indipendente” promossa dalla Fp Cgil Firenze. Un momento di dibattito aperto tra istituzioni, magistratura, avvocatura e lavoratori del settore per riaffermare il principio costituzionale di un sistema giudiziario certo, efficiente e indipendente, a tutela dei diritti di tutti i cittadini e delle lavoratrici e dei lavoratori del settore.

Oliverio: «L’agitazione riguarda la scadenza del contratto dei 12mila lavoratori del comparto giustizia»
Al centro del dibattito, i tagli al comparto, la riforma della Giustizia e la vertenza dei precari Pnrr della Giustizia, essenziali per gli uffici giudiziari: secondo la Legge di Bilancio degli oltre 11.800 lavoratori assunti con contratti a termine nell’ambito del Pnrr, solo 6.000 saranno stabilizzati. «L’agitazione riguarda la scadenza del contratto dei 12mila lavoratori del comparto giustizia, addetti all’Ufficio per il processo, assunti da febbraio 2022 grazie ai finanziamenti del Pnrr – ha chiarito Florindo Oliverio -. Se il tema è che la giustizia per funzionare ha bisogno di questi lavoratori, probabilmente la prossima è l’ultima legge bilancio utile per dare una risposta».
L’annuncio al convegno “Giustizia, un diritto da garantire. Per una giustizia certa, efficiente e indipendente”
Il segretario della Fp Cgil Nazionale è intervenuto nella seconda parte della mattinata, durante la tavola rotonda coordinata dalla giornalista Lisa Ciardi che ha visto al tavolo anche Alessandro Ghelardini, presidente Anm Toscana e presidente di sezione del Tribunale di Firenze; Sergio Paparo, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Firenze; Federico Gianassi, deputato, membro della II Commissione (Giustizia). In apertura anche i contributi di Laura Boy, dell’associazione Dirigenti Giustizia – Tribunale di Firenze; Agnese Forliano, funzionario Upp; Natalia Soggia, lavoratrice a tempo indeterminato e Isabella Mariani, presidente della Corte di Appello di Firenze.
Mariani: «Se il 30 giugno 2026 questi funzionari non vengono stabilizzati, lo diciamo in termini non aulici, chiudiamo bottega»
«Se il 30 giugno 2026 questi giovani, questi funzionari non vengono stabilizzati, lo diciamo in termini non aulici, chiudiamo bottega – ha detto Isabella Mariani -. Nel senso che è chiaro che il sistema della Corte d’appello va avanti perché metà dei funzionari di cancelleria, anche se part-time, sono funzionari a tempo determinato». Ad oggi, ha aggiunto riportando i dati della Corte di appello, «sono 41 funzionari all’Upp sezione civile, 46 se consideriamo la sezione lavoro e banca dati, 35 alla sezione penale e 11 ai servizi transfrontalieri. Nel frattempo, però abbiamo assistito a una emorragia, perché in molti hanno scelto lavori che magari piacevano loro meno ma erano più stabili».
Gianassi: «Si sapeva che quelle del Pnrr erano risorse temporanee: adesso serve uno sforzo successivo da parte dello Stato»
«È una situazione complessa rispetto alla quale abbiamo a livello temporale una opportunità significativa, che dovremmo provare a cogliere, quella della legge di bilancio – ha mediato Federico Gianassi, deputato Pd e presidente del gruppo in Commissione Giustizia -. Perciò depositeremo venerdì gli emendamenti della Cgil sulla stabilizzazione degli addetti dell’Ufficio del processo. Il comparto della giustizia è caratterizzato da una’enorme precarietà. Si sapeva che quelle del Pnrr erano risorse temporanee: adesso serve uno sforzo successivo da parte dello Stato per evitare una nuova retrocessione».
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