Piazza San Felice accoglie per la prima volta un albero natalizio, simbolo di comunità e tradizione
Firenze accoglie un nuovo simbolo delle festività grazie al Festival Il Magnifico e all’associazione di Promozione Sociale No Time Aps, storico partner della manifestazione. Il nuovo albero di Natale, installato sul sagrato della Chiesa di San Felice in Piazza, è un dono alla città, al quartiere dell’Oltrarno e alla parrocchia come gesto di vicinanza e valorizzazione di uno dei luoghi più rappresentativi del centro storico.

L’accensione del 14 dicembre tra musica e partecipazione
L’accensione ufficiale avverrà domenica 14 dicembre, subito dopo il concerto in programma alle ore 18, eseguito dal Coro, dai Pueri Cantores e dall’Ensemble Orchestrale di San Felice in Piazza.
La Corale, che riunisce al suo interno anche numerose figure del panorama musicale fiorentino, insieme ai Pueri Cantores e all’Ensemble, sarà diretta dal giovane Maestro Jacopo Margarito, con la partecipazione all’organo di Valentina Cocco. La conduzione della serata è affidata alla nota attrice Eleonora Cappelletti.
Alla cerimonia prenderanno parte i rappresentanti delle istituzioni, i promotori del Festival, la comunità parrocchiale e scolastica dell’Istituto San Pier Martire di Firenze, che ha contribuito con entusiasmo al progetto addobbando l’albero.
Il ruolo di No Time Aps e del Festival Il Magnifico
Il progetto è stato realizzato grazie al contributo dell’Associazione Culturale No Time Aps, sostenuto con convinzione dal direttore artistico del Festival Il Magnifico, Leonardo Margarito, che desidera offrire alla città un nuovo punto luminoso durante il periodo natalizio, proprio in una piazza che non aveva mai ospitato un albero di Natale.
Piazza San Felice, infatti, è uno degli snodi più significativi dell’Oltrarno, punto d’incontro tra via Romana, via Maggio, piazza Pitti e Borgo Tegolaio, oltre che sede di una delle chiese più suggestive e identitarie del quartiere.
A sottolineare lo spirito dell’iniziativa, le parole del direttore artistico del Festival, Leonardo Margarito:
«Donare questo albero è un modo per restituire qualcosa alla comunità che accoglie ogni anno il nostro Festival. Piazza San Felice è un luogo speciale: è un incrocio di storie, di passaggi, di vita quotidiana. Illuminare questo spazio significa illuminare il cuore dell’Oltrarno e creare un momento di unione e bellezza condivisa».
Si unisce anche il ringraziamento al Priore della parrocchia, Don Gianfranco Rolfi, per la disponibilità e l’accoglienza mostrate nei confronti dell’iniziativa.
Il valore comunitario del progetto
«Siamo profondamente grati a don Gianfranco Rolfi per aver accolto con entusiasmo questo progetto – prosegue Margarito –, perché è anche grazie alla sua sensibilità che è stato possibile portare un segno di festa e di comunità proprio davanti alla chiesa di San Felice».
Di grande significato anche le parole di Alessandro Barbato, CEO dell’Associazione No Time Aps:
«Sostenere iniziative culturali e sociali che valorizzano il territorio è da sempre parte della nostra identità. Siamo legati a Leonardo Margarito e al Festival Il Magnifico perché condividiamo la visione del festival che ha creato. Con questo albero vogliamo donare alla città un gesto semplice ma simbolico, che illumini non solo un luogo, ma anche il senso di comunità che lega le persone che vivono e attraversano quotidianamente l’Oltrarno».
Il messaggio spirituale di Don Gianfranco Rolfi
Le parole del parroco di San Felice in Piazza, Don Gianfranco Rolfi:
«Questo albero che accogliamo sul sagrato della nostra chiesa non è soltanto un ornamento natalizio, ma un segno che ci ricorda la luce che il Signore accende nei cuori di chi Lo cerca. Il Natale è sempre un invito a tornare all’essenziale, a lasciarci rinnovare interiormente, a camminare insieme nella speranza. Ringrazio di cuore Jacopo, il nostro Coro, i Pueri Cantores, l’Ensemble Orchestrale, tutti i nostri bambini e i catechisti; le realtà che ci hanno aiutato con grande generosità a realizzare questo momento; che questo albero possa ricordarci che la vera luce non nasce dalle cose del mondo, ma dall’amore che ognuno di noi è chiamato a testimoniare».
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