Prima riunione per la squadra Giani bis: conferme, new entry e una ripartizione che punta su giovani, partecipazione e nuovi diritti nello Statuto
Nuova Giunta per la Regione Toscana. E le prime parole del presidente bis Eugenio Giani sono: «Da qui a Natale fisserò con i presidenti di provincia 10 riunioni. Attraverso le province vogliamo interloquire da subito». Un modo per ristabilire quello scollamento con i territori avvertito da subito con i nomi degli assessori calati dall’alto, o meglio da Roma.

Ma andiamo proprio alle deleghe, che per dirla alla Giani riflettono «la pluralità della coalizione e, soprattutto, un forte investimento sulle nuove generazioni». E il riferimento è chiaramente alla sua vicepresidente Mia Bintou Diop, 23 anni, fortemente voluta da Schlein, e a Bernard Dika, 27 anni, forte delle sue 14.282 voti nella circoscrizione di Pistoia.
Le deleghe della vicepresidente Diop
La dem Mia Bintou Diop assume un pacchetto di competenze dal forte valore simbolico e politico: cooperazione internazionale, pace, partecipazione, legalità e gestione dei beni sequestrati alla criminalità organizzata. Una collocazione che la rende una delle figure centrali del nuovo ciclo amministrativo.
Le conferme: Monni e Marras per sanità, welfare e sviluppo
Il secondo mandato di Giani poggerà su due figure già presenti nella precedente legislatura e riconfermate nei propri ruoli chiave. Monia Monni guida sanità e welfare, mentre Leonardo Marras continua a occuparsi di sviluppo economico, turismo, agricoltura, cave e terme. Due presenze che danno continuità a settori strategici.
Il ritorno di Alessandra Nardini dopo la trattativa
L’ex assessora uscente Alessandra Nardini resta nella squadra dopo ore di confronto serrato con il presidente. Alla fine ottiene scuola, casa, immigrazione, accoglienza e cultura della memoria, un insieme di deleghe che amplia ulteriormente la sua area d’intervento rispetto agli anni precedenti.
Le novità dem: l’ingresso di Filippo Boni
Tra le new entry del Partito Democratico spicca Filippo Boni, che assume infrastrutture, trasporti pubblici e urbanistica. Una scelta che guarda alle priorità territoriali e alla necessità di accelerare sui progetti in corso.
Gli alleati della coalizione: Manetti, Lenzi e Barontini
La nuova Giunta si completa con i tre assessori indicati da Casa Riformista, Avs e M5s: Cristina Manetti, Alberto Lenzi e David Barontini.
Manetti riceve cultura, turismo culturale, università, parità di genere e la delega al diritto alla felicità, introdotta per la prima volta. Una scelta che Giani ha commentato ricordando il contributo del toscano Filippo Mazzei alla Dichiarazione d’Indipendenza americana:
«Se è previsto nella Costituzione degli Stati Uniti fu per merito di un toscano. Non era possibile che non ci fosse nello statuto della Toscana».
Lenzi seguirà lavoro, politiche attive, formazione professionale, innovazione tecnologica e connettività.
Barontini si occuperà invece di ambiente, rifiuti e acqua.
Bernard Dika sottosegretario alla Giunta
Tra le novità strutturali spicca l’assegnazione — per la prima volta — della carica di sottosegretario alla Giunta, istituita nel precedente mandato ma mai utilizzata. La ricopre Bernard Dika, ex portavoce del presidente e oggi consigliere regionale: potrà votare sia in assemblea che in Giunta, diventando una figura-ponte tra i due livelli.
Le prime delibere: Palestina, nuovi diritti e riorganizzazione
Giani ha definito la nuova squadra «motivata e rappresentativa di tutte le forze politiche», spiegando che l’obiettivo è dare risposte immediate ai cittadini. Durante la prima riunione sono state approvate tre delibere considerate prioritarie: il riconoscimento degli Stati di Palestina, che una volta votato dal Consiglio regionale avvierà l’iter parlamentare; le modifiche statutarie per introdurre il diritto alla connettività e il già citato diritto alla felicità; infine una proposta di legge dedicata alla riorganizzazione delle strutture amministrative, adeguata alle nuove esigenze operative.
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