Ha debuttato con successo a Parma l’opera di Maria Vincenza Cabizza, con libretto e regia della regista toscana Lisa Capaccioli
C’è un po’ di Toscana nello spettacolo “89 Seconds to Midnight”, opera contemporanea che mixa
musica strumentale ed elettronica, canto lirico, teatro e danza. Una narrazione scenica di forte
impatto, alimentata dalla musica di Maria Vincenza Cabizza, con libretto e regia della regista toscana Lisa Capaccioli, che ha debuttato, con successo, lo scorso ottobre al Teatro Farnese di Parma. La
coreografia è di Daisy Ransom Phillips, scene, costumi e contributi video di Francesca Sgariboldi,
RIM e sound design di Davide Bardi e luci di Andrea Borelli.

Immersi come in una trance sensoriale per ascoltare il racconto di un mondo in crisi
Un’esperienza capace di coinvolgere tutti i sensi, come in una trance visiva, uditiva e sensoriale, per
raccontare un mondo in crisi: in scena un paesaggio arido, senza acqua e senza speranza,
consumato e svuotato dalla noncuranza degli uomini. Lo spettacolo, andato in scena nella
Giornata Internazionale del Patrimonio Culturale Immateriale, si sviluppa infatti attorno a due
tematiche profondamente sentite: ovvero il cambiamento climatico e il trattamento che la società riserva
ugualmente al pianeta terra e ai suoi abitanti più deboli o vulnerabili.

89 secods to midnight: una madre, un figlio, un viaggio e un rituale da compiere
In questo scenario una madre (il soprano Maria Eleonora Caminada) e suo figlio (il controtenore
Danilo Pastore) sono quasi giunti alla fine di un lungo viaggio. Il giovane porta sulle spalle l’anziana
donna e, a prima vista, i loro corpi sembrano uno solo: un animale bizzarro a due teste con quattro
gambe. Stanno portando a termine un rituale, una tradizione della loro società: la madre, ormai
troppo vecchia per essere un membro produttivo della comunità, verrà infine abbandonata sulla
montagna più alta affinché muoia da sola.

Tre streghe incarnano un destino scritto, e feroce, che è solo in attesa di compiersi
E poi, una montagna immersa nella semioscurità, abitata da tre presenze magiche, interpretate da Daisy
Ransom Phillips (danzatrice e Strega 1 oltre che coreografa), Marina Boselli (euphonium e Strega
2), Fanny Meteier (tuba e Strega 3). Tre streghe, lì a incarnare un destino scritto che è solo in
attesa di compiersi. Effetti acustici stranianti, stralci strumentali live, voci liriche intense, unite alla
danza e ai movimenti scenici per raccontare, e far entrare sotto la pelle, quanta ferocia possa
scaturire dalla noncuranza e dalla sottrazione alle proprie responsabilità.
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