Dimitri Bettini (Anpas Toscana): «Scriverò al Prefetto per chiedere tutele maggiori»
Due furti nel giro di un mese nella sede dell’Humanitas di Firenze. E ben tre incursioni consecutive nello stesso ufficio dell’Humanitas di Scandicci. A farne le spese, ancora una volta, sono le associazioni di volontariato, baluardo di solidarietà sul territorio, finite nel mirino dei ladri. Non si salva neanche il Cui, il Centro Unione Invalidi, storica realtà aderente ad Anpas che si occupa da anni di disabilità.

Una scia preoccupante di episodi che stanno mettendo a dura prova l’impegno quotidiano di chi dedica il proprio tempo ad aiutare gli altri. «Una situazione davvero complicata», denunciano i volontari, ormai costretti a convivere con la paura di nuove incursioni.
A intervenire pubblicamente è Dimitri Bettini, presidente di Anpas Toscana, che lancia un appello forte e chiaro alle istituzioni e alla cittadinanza:
«Le nostre associazioni ogni giorno prestano servizio alla comunità e fanno sacrifici anche economici per garantire a tutti assistenza e prontezza. È inaccettabile che ladri senza scrupoli entrino nelle sedi di chi aiuta il prossimo».
L’appello dalle sedi Humanitas: Sicurezza per i volontari
Bettini ha annunciato che scriverà una lettera al prefetto di Firenze per chiedere misure concrete a tutela dei volontari e delle sedi. «Collaboriamo da anni con le forze dell’ordine, e conosciamo il loro impegno quotidiano. A loro va il nostro grazie, ma oggi chiediamo uno sforzo in più. I volontari devono sentirsi protetti, anche quando sono in servizio sulle ambulanze».
Un appello anche ai cittadini: «Basta indifferenza»
Il presidente di Anpas Toscana non si rivolge solo alle istituzioni, ma anche alla cittadinanza:
«Chiediamo a tutti i cittadini per bene di essere vigili. Serve più dialogo e attenzione sul territorio. Il controllo del territorio deve tornare ad essere un bene comune. Basta indifferenza!».
Un richiamo alla responsabilità collettiva che arriva da chi, ogni giorno, rappresenta un punto fermo nell’emergenza e nel sociale. Ma oggi, quei volontari hanno bisogno di sentirsi al sicuro, protetti almeno quanto proteggono gli altri.
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