Firmato in Prefettura un accordo senza precedenti per contrastare la violenza contro gli operatori sanitari e socio-sanitari. Nucci (Opi Firenze Pistoia): «Un documento pilota da replicare in altre province»
Un protocollo per affrontare le aggressioni ai sanitari. La crescente emergenza legata al fenomeno dell’aggressione ai sanitari trova finalmente una risposta concreta nel nuovo Protocollo per la gestione degli interventi urgenti nei casi di violenza contro gli operatori delle professioni sanitarie e socio-sanitarie. A firmarlo nei giorni scorsi, nella sede della Prefettura di Pistoia, sono stati l’Azienda Usl Toscana Centro, l’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Pistoia e l’Ordine delle Professioni Infermieristiche interprovinciale Firenze-Pistoia.

Prevenzione e interventi tempestivi nei casi di aggressione ai sanitari
Il protocollo nasce con l’obiettivo di prevenire e gestire in modo più efficace gli episodi di aggressione ai sanitari nelle strutture dell’Azienda Usl Toscana Centro. Tra le novità principali, l’istituzione di un Tavolo permanente che avrà il compito di monitorare l’attuazione dell’intesa e promuovere misure operative rapide in presenza di situazioni di emergenza o criticità, assicurando così una maggiore tutela a chi ogni giorno opera nel settore della salute.
Un risultato frutto del lavoro di squadra
David Nucci, presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche interprovinciale Firenze Pistoia, ha espresso grande soddisfazione per il traguardo raggiunto: «Si tratta del primo protocollo del genere siglato nella nostra area, frutto di un anno di confronto con le autorità. È il risultato dell’impegno congiunto tra gli ordini professionali, l’Azienda Usl Toscana Centro e una Prefettura che ha dimostrato attenzione e disponibilità».
Un documento pilota contro la violenza sui sanitari
L’intesa firmata a Pistoia si configura come un modello da seguire a livello nazionale. «Questo protocollo – conclude Nucci – è uno strumento importante per contrastare la violenza contro medici e infermieri. L’auspicio è che possa diventare un riferimento anche per altre prefetture e contribuire a creare ambienti di lavoro più sicuri, a tutela sia dei professionisti sanitari che dei cittadini».
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