Al via il collegamento tra i depuratori di Pagnana e Cuoiodepur: un’opera strategica per il futuro del servizio idrico nell’empolese e nel Basso Valdarno
Un investimento da 27 milioni di euro è pronto a ridisegnare il futuro del servizio idrico in una parte strategica della Toscana. Acque, gestore idrico del Basso Valdarno, avvia un intervento infrastrutturale di grande portata che collegherà il depuratore di Pagnana, nel comune di Empoli, con l’impianto consortile Cuoiodepur di Ponte a Egola, a San Miniato. Un’opera destinata a segnare il “secondo tempo” della depurazione nell’area Empolese, aprendo la strada alla dismissione dell’attuale impianto di Pagnana e al conferimento dei reflui civili verso una struttura più moderna e capiente.

Il progetto si inserisce nel quadro dell’Accordo del Cuoio, un disegno complessivo da oltre 200 milioni di euro che punta a riorganizzare e rendere più efficiente il sistema fognario e depurativo della Toscana centrale, superando la frammentazione di impianti datati o sottodimensionati.
L’Accordo del Cuoio e la riorganizzazione del sistema depurativo in Toscana
L’intervento tra Empoli e San Miniato rappresenta uno dei tasselli più rilevanti dell’Accordo del Cuoio, una strategia di lungo periodo che coinvolge il Basso Valdarno, l’Empolese-Valdelsa e la Valdinievole. L’obiettivo è concentrare il trattamento dei reflui civili in infrastrutture con maggiore capacità e tecnologie avanzate, in grado di rispondere alle normative ambientali europee, alle esigenze dei territori e alle sfide poste dal cambiamento climatico.
Un percorso già avviato in altre aree della Toscana, come dimostra il progetto del Tubone in Valdinievole, che convoglia i reflui verso il depuratore industriale di Santa Croce sull’Arno. La nuova condotta tra Pagnana e Cuoiodepur si muove nella stessa direzione, rafforzando un modello di gestione integrata e sostenibile.

Il depuratore di Pagnana, un impianto storico vicino al limite
Il sito di Pagnana è il principale impianto depurativo dell’Empolese e serve un bacino di quasi 90mila abitanti, trattando ogni anno circa 5,8 milioni di metri cubi di reflui civili. Realizzato nel 1984 dall’allora Conselsa e oggi gestito da Acque, per anni è stato considerato un’eccellenza nel panorama della depurazione in Toscana, anche grazie all’adesione allo standard ambientale Iso 14001.
Oggi, però, l’impianto si avvicina al limite della propria capacità di trattamento e non sarebbe in grado di sostenere ulteriori incrementi di carico, soprattutto in prospettiva futura. Da qui la scelta strategica di superare l’attuale assetto e convogliare i reflui verso Cuoiodepur, infrastruttura consortile in grado di garantire performance più elevate.
La nuova condotta fognaria: un’infrastruttura strategica per l’Empolese
Il cuore dell’intervento è la realizzazione di due collettori fognari in pressione, disposti in parallelo e realizzati in ghisa sferoidale. Il tracciato si svilupperà per oltre 13 chilometri nella pianura a sud dell’Arno, attraversando i comuni di Empoli, Fucecchio e San Miniato, per un totale di 26 chilometri di nuove condotte.
Le tubazioni saranno posate utilizzando diverse tecniche, dalle metodologie tradizionali fino alle soluzioni più avanzate come il microtunnelling e la trivellazione orizzontale controllata, che consentono di ridurre l’impatto sul territorio evitando scavi a cielo aperto, soprattutto in corrispondenza di strade, corsi d’acqua e infrastrutture sensibili. I reflui civili oggi diretti a Pagnana verranno spinti verso Cuoiodepur grazie a una nuova centrale di sollevamento dotata di due sistemi indipendenti, con condotte dal diametro di 500 e 400 millimetri.
I lavori, affidati nel novembre scorso, sono entrati in queste settimane nella fase preliminare con l’avvio dei saggi archeologici. La conclusione dell’opera è prevista entro la fine del 2027.

Una “doppia corsia” per garantire continuità e sicurezza
Uno degli elementi qualificanti del progetto è la scelta di realizzare una vera e propria “doppia corsia” per i reflui civili, che viaggeranno da Pagnana a Cuoiodepur senza confluenze con altre fognature. Questa soluzione consentirà una maggiore flessibilità gestionale e garantirà continuità di servizio anche in caso di manutenzioni o interventi programmati.
La dismissione dell’impianto di Pagnana non sarà dunque un passaggio rigido, ma modulabile nel tempo, in base alla capacità di ricezione del depuratore consortile di San Miniato, assicurando sicurezza operativa e adattabilità del sistema.
Un investimento strategico per la Toscana del futuro
A presentare l’intervento, direttamente presso l’impianto Cuoiodepur, sono stati i vertici di Acque, insieme ai rappresentanti delle istituzioni e degli enti coinvolti. Per il presidente Simone Millozzi si tratta di «un tassello cruciale di uno dei progetti più rilevanti a livello regionale», mentre l’amministratore delegato Andrea Guastamacchia sottolinea il valore della collaborazione tra soggetti pubblici e industriali, capace di generare benefici non solo in termini di qualità del trattamento dei reflui, ma anche di riutilizzo delle risorse.
Un’opera “invisibile” per molti cittadini, ma decisiva per la qualità ambientale, la sostenibilità e l’economia circolare della Toscana, come evidenziato anche dai rappresentanti dell’Autorità Idrica Toscana, dei Comuni di Empoli e San Miniato e di Confservizi Cispel Toscana. Un investimento che guarda al futuro e che rafforza un modello di gestione del servizio idrico sempre più integrato, resiliente e all’avanguardia.
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