Fino al prossimo 18 gennaio, una personale alla Fondazione POMA Liberatutti rende omaggio al lavoro dell’artista
Tra pittura astratta e illustrazione, Romano Rizzato (1936-2025) ha sempre perseguito una personale idea di “percezione visiva”. A rendere omaggio al lavoro dell’artista arriva alla Fondazione POMA Liberatutti di Pescia la mostra “Percezioni visive. Romano Rizzato”. A cura di Marta Convalle,sarà aperta al pubblico fino al 18 gennaio 2026 (da mercoledì a domenica, dalle 10 alle 12:30 e dalle 17:30 alle 22; ingresso gratuito).
L’esposizione celebra l’ultima fase della vita dell’artista, trascorsa nella cittadina toscana di Uzzano, dove si era trasferito, mettendo in evidenza una carriera coerente e al tempo stesso sorprendentemente poliedrica. Un percorso artistico, durato più di sessant’anni che si è sempre è mosso tra pittura astratta e illustrazione, fondendo rigore geometrico e continua ricerca sperimentale.
In mostra, 28 dipinti di Romano Rizzato, tra opere già esposte e inediti

Sono 28 i dipinti visibili, tutti acrilici su tela, provenienti dall’Archivio Rizzato. Tre opere romboidali datate 2013-2014, già esposte in passato, introducono il percorso espositivo, che prosegue con diciannove lavori mai mostrati prima, realizzati tra il 2020 e il 2024. Infine sei dipinti retrodatati, anch’essi inediti, scelti per il loro legame con le opere più recenti, e una selezione di bozzetti.
Il focus su “I Promessi Sposi” firmato “Sergio”

Una sezione speciale è dedicata all’ultimo progetto illustrativo: un ciclo monumentale ispirato a “I Promessi Sposi”, firmato con lo pseudonimo “Sergio” e documentato per la prima volta nella sua interezza. Le 146 tavole rivelano l’ingegno grafico di un autore capace di coniugare rigore costruttivo e spirito narrativo, tra tradizione e modernità. Un video dedicato a questo lavoro sarà proiettato nella Sala Francesco.
Romano Rizzato: l’attività d’illustratore e l’astrattismo geometrico
L’attività di illustratore, sempre firmata con lo pseudonimo “Sergio”, accompagna quella pittorica fin dagli anni Sessanta. Rizzato ha collaborato con importanti editori come Fabbri e Mondadori, realizzando tavole per titoli celebri quali Pinocchio, Alice nel paese delle meraviglie e le Fiabe sonore. Proprio attraverso le illustrazioni di Pinocchio si consolida il suo legame con la Toscana.
Nato a Milano nel 1936, dopo un inizio figurativo Rizzato ha indirizzato il proprio lavoro verso una pittura astratta di impianto geometrico. Negli anni Sessanta e Settanta, le sue opere, spesso in bianco e nero, si inseriscono nel filone dell’Optical art e dell’arte cinetica. A partire dagli anni Novanta ha reintrodotto il colore e materiali come marmo e lamiera, sperimentando anche in ambito pubblico con installazioni e arredi urbani.
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