Dalla tradizione di San Francesco al “Presepe in scatola”, una nuova edizione che unisce famiglie, scuole, parrocchie e attività della città
Tornano “Capannucce in città e il “Presepe in scatola”. La rassegna, ormai vicina al traguardo del suo quarto di secolo, invita a realizzare la rappresentazione della Natività nelle sue forme più classiche o attraverso ambientazioni contemporanee, mantenendo viva una tradizione che continua a essere un segno identitario per molte comunità. L’invito arriva anche quest’anno dall’arcivescovo di Firenze, Gherardo Gambelli, ed è condiviso da don Bernardo Francesco Gianni, Abate di San Miniato al Monte e presidente dell’associazione, e da Mario Razzanelli, fondatore e segretario di Capannucce In Città.

L’invito dell’arcivescovo Gambelli
«Care bambine, cari bambini, anche quest’anno, nell’avvicinarsi del Santo Natale, torno a invitarvi a fare il presepe nelle vostre case ma anche in parrocchia, nelle scuole, negli ospedali, nelle case per anziani, negli esercizi commerciali, in ogni ambiente di vita. In questo modo rendete visibile il fatto che Gesù ancora una volta nasce in mezzo a noi, portando a tutti luce e speranza, per dirci che Dio ci ama e non ci lascia soli», scrive il vescovo Gherardo nel suo messaggio.
L’arcivescovo ricorda inoltre che il nuovo anno segnerà un anniversario importante: gli ottocento anni dalla morte di San Francesco. «Fu proprio lui, il santo di Assisi, a inventare il presepe, allestito per la prima volta nel paese di Greccio. “Vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato…”. Celebrando questi 800 anni, ricordiamo allora che tra i tanti doni di San Francesco c’è anche il presepe. Ispiriamoci al patrono d’Italia imparando a gioire delle cose semplici e cercando, come lui fece, di seguire l’esempio di povertà, di letizia, di dono gratuito della propria vita che ci viene da quel Bambino deposto nella mangiatoia».

Iscrizioni aperte fino al 22 dicembre
La partecipazione è gratuita e aperta a famiglie, scuole, parrocchie, attività commerciali, associazioni e aziende. C’è tempo fino al 22 dicembre per iscriversi compilando il form online, indicando i nomi dei partecipanti e dell’ente coinvolto. È richiesta anche l’invio di una foto del presepe, che sarà pubblicata sui canali social della rassegna.
Come ogni anno, tutti i partecipanti riceveranno un diploma personalizzato e una piccola natività da portare a casa, in classe o in parrocchia. La cerimonia di premiazione si terrà il 5 gennaio, vigilia dell’Epifania, alle 16 nella chiesa dei Santi Michele e Gaetano, in via Tornabuoni, nel cuore del centro storico fiorentino.
Il ritorno del “Presepe in scatola”, un vero e proprio “must”
A grande richiesta torna anche il Presepe in Scatola, nato quasi per caso da un’intuizione di padre Bernardo e diventato negli anni un vero e proprio cult, capace di coinvolgere partecipanti da tutta Italia. Presepi creativi, realizzati con materiali di ogni tipo, saranno esposti a Firenze il 5 gennaio: tre di questi, scelti direttamente dal pubblico, riceveranno un riconoscimento speciale.
A rendere la giornata ancora più festosa saranno le voci del Piccolo Coro Melograno diretto dal Maestro Laura Bartoli, accompagnato al pianoforte da Chiara Piccioli.
Il comitato e la tradizione che continua
Il Comitato di Capannucce In Città è presieduto da padre Bernardo Gianni, priore di San Miniato al Monte, insieme a Mario Razzanelli, imprenditore e fondatore della rassegna, e al professor Paolo Blasi, past president. Una squadra che, anno dopo anno, mantiene viva una tradizione che non smette di unire generazioni diverse e che continua a trasformare il presepe in un gesto condiviso, capace di raccontare la città attraverso la creatività e la memoria.
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