Una città che lascia letteralmente i più piccoli a bocca aperta. Ecco alcuni suggerimenti per visitarla con i bambini
New York colorata, scintillante, rumorosa. New York che si allunga con le sue dita di vetro e acciaio fino alle nuvole. New York mille volte vista al cinema e in tv, patria di supereroi e sogni. New York ideale per i bambini. Non è immediato pensarlo eppure è proprio così: ancor più delle foreste popolate dall’Orso Yoghi nello Yellowstone o delle montagne dello Yosemite che hanno ispirato le missioni antincendio di Planes, la Grande Mela lascia letteralmente i più piccoli a bocca aperta. Ecco allora alcuni suggerimenti per visitare New York con i bambini.
Consigli pratici per visitare New York con i bambini (senza beccarsi un raffreddore)

Partiamo da quando andare e come organizzarsi. New York è alla stessa latitudine di Napoli ma la temperatura si può paragonare piuttosto a quella di Milano: non ci sono quindi particolari ragioni per scegliere un periodo piuttosto che un altro. Basta attrezzarsi adeguatamente per la stagione. Relativamente al fuso orario, la metropoli Usa è sei ore indietro rispetto all’Italia, quindi è bene prendere con calma almeno il primo giorno, per abituarsi al Jet Lag.
Ma la vera insidia viene dall’aria. No, no, non è lo smog, ma i condizionatori accesi impietosamente a temperature polari. Per i bambini non abituati, magari sudati dopo una corsa al sole o una passeggiata, il raffreddore è in agguato e può bastare a rovinare una vacanza. Il trucco, soprattutto in estate, è avere sempre una felpa con apertura zip a portata di mano, anche se uscendo dall’hotel ci sono 40 gradi all’ombra e vi sembra assurdo trascinarvela dietro. Non cedete: anzi, magari, portatene una anche per voi.
Come muoversi (spoiler: servono scarpe comode)
A New York ci sono mezzi di ogni tipo: i mitici taxi gialli (cari), gli autobus per i tour turistici (molto cari), i risciò a pedali e le carrozze per l’area di Central Park (esagerati). Ma soprattutto ci sono ottimi ed economici collegamenti in metropolitana. Per godersi al meglio la City il mezzo migliore restano però i vostri piedi (se il bimbo è piccolo piedi & passeggino) che potranno permettervi di scoprire al meglio interi quartieri. In ogni caso, anche se i prezzi non aiutano, il consiglio è prendere un hotel più centrale possibile, magari proprio nella zona di Times Square.
Cosa vedere a New York con i bambini: partiamo dalle basi

Come molte grandi metropoli New York ha alcune tappe “obbligate” anche se in base ai giorni disponibili ci sono un’infinità di angoli inediti da scoprire. Ecco allora la Statua della Libertà (preparatevi a lunghe code e a un viaggio in traghetto non proprio economico) ed Ellis Island, che offre anche un interessante percorso interattivo adatto ai bambini (il limite può essere la lingua, ma molti video e giochi sono intuitivi).
Times Square esalta i più piccoli a ogni ora del giorno e della notte. I suoi tabelloni pubblicitari luminosi li ipnotizzano, così come il continuo brulichio di mezzi e persone in un miscuglio di abbigliamenti, colori, origini e lingue. La celebre piazza ospita poi spettacoli di breakdance ed esibizioni di artisti di strada a ogni ora del giorno e della sera. Può valere la pena godersi anche un caotico assaggio di street food in uno dei banchetti della piazza. Se i bimbi non sono pronti a sperimentazioni etniche tranquilli: ci sono hot dog di ogni tipo.
La Liberty Tower e il 9/11 Memorial
Mozzafiato la Liberty Tower con i suoi 102 piani di altezza. Due i limiti: la presenta di una completa chiusura a vetri che riduce un po’ il fascino dello spettacolo e il biglietto non proprio economico (sì anche questo, come un po’ tutto a New York). Per risparmiare, se non siete troppo “allergici” al genere, può valere la pena “abbrancarsi” a uno dei tanti tour organizzati sui bus panoramici a due piani. Certo si perde un po’ la magia del viaggiare da soli, ma abbinando Liberty Tower, Statua della Libertà, Ellis Island e qualche museo si risparmia un po’, garantendosi anche un mezzo per muoversi su alcune “rotte” cittadine.
Accanto a Liberty Tower ci sono le suggestive grandi fontane che commemorano la tragedia dell’11 Settembre e il 9/11 Memorial: bellissimo (e ovviamente caro) ma un po’ forte per i bambini. Non ci sono scene cruente, ma gli americani sono bravissimi a dare pathos alla loro storia e può facilmente scappare una lacrima o anche qualcosa di più.
Central Park, l’oasi verde della Grande Mela
Wall Street vale sicuramente una foto accanto al celebre toro, mentre a Central Park si può scegliere di dedicare qualche ora o un’intera giornata e oltre. Le suggestioni e le attrazioni non mancano. Potete girare a piedi o in bici per ore senza uscire da questa splendida oasi verde, fermandovi al famoso Zoo (quello di Madagascar per capirsi), ai laghi in cui i bimbi locali fanno navigare splendidi modellini di barche a vela. Oppure facendovi avvicinare dagli scoiattoli (ma occhio a non toccarli e a non dar loro cibo perché mordono), fermandovi nei tanti punti con giostre e giochi attrezzati o semplicemente passeggiando fra i prati e costeggiando le mille panchine con le piccole targhe che ricordano, con nostalgia, i tanti che qui si sono conosciuti, amati o semplicemente divertiti.
Il ponte di Brooklyn e i quartieri iconici
Un’altra tappa obbligata è il ponte di Brooklyn, da attraversare a piedi per ammirare lo skyline della città da una prospettiva diversa rispetto a Ellis Island. Ma se volete perdervi in colori e ricordi non potete perdere i quartieri di China Town, Little Italy. Gli italiani sono ormai troppo integrati nella città per stare chiusi nei confini di un quartiere e di autentico ormai qui resta poco, ma soprattutto per i bambini è curioso vedere questa parte di città piena di nomi e colori familiari.
I musei di New York, coinvolgenti anche per i piccoli

Visitare i poli museali della Grande Mela meriterebbe un viaggio a parte, ma spesso i giorni non sono così tanti da poterli visitare come e quanto meriterebbero. Non potete però perdere il Met, il celebre Metropolitan Museum of Art ma dovete considerare di dedicargli una mezza giornata, scegliendo bene le aree tematiche da visitare (ricordate che il prezzo in questo caso è solo suggerito, quindi potete scegliere quando pagare, e ci sono alcuni accessi gratuiti, ad esempio per i giornalisti). La parte dedicata all’arte antica, con interi templi egiziani e stanze affrescate romane è sicuramente suggestiva anche per i più piccoli, come quella dedicata alle armature da ogni parte del mondo.
Il Moma di New York con i bambini
Più difficile coinvolgere i bambini in capolavori più recenti, dal Cinquecento all’arte moderna, ma a voi la scelta. Anche il Moma può valere una tappa: i bambini riusciranno se non altre ad apprezzare l’originalità delle creazioni contemporanee e voi potrete godervi un museo splendido. Una menzione a parte merita la portaerei Intrepid, attrazione che manca nei “not to be missed” delle guide turistiche, ma che lascerà senza fiato i vostri bimbi, soprattutto se appassionati di sottomarini, aerei e affini. La colossale portaerei americana si trova al Pier 86 sulla 46th Street, nella West Side di Manhattan.
Fa parte dell’Intrepid Sea-Air-Space Museum, dedicato alla storia militare e marittima a stelle e strisce. L’ingresso prevede varie formule, incluso un “combo” con alcune attrazioni di Star Trek un po’ fuori contesto. Il resto però vale il prezzo del biglietto e permette di vedere un’infinità di mezzi diversi: aerei da combattimento americani e stranieri, un sottomarino rimasto in servizio fino agli anni Settanta, un concorde e persino lo Space Shuttle Enterprise. Non mancano simulatori di volo (con biglietto aggiuntivo) e un’infinità di giochi interattivi (compresi nel biglietto).
Un film per il rientro da New York
New York, con il suo nome o con mille pseudonimi, è presente in un’infinità di film, ma ce n’è uno che spiega bene ai bambini il “sogno” che si nasconde dietro questa metropoli cosmopolita, multietnica e poliglotta. È Zootropolis, ambientato nell’omonima città. Una metropoli che celebra la diversità in ogni sua forma. Il luogo in cui “ognuno può essere ciò che vuole”. O almeno può sognarlo.









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