La riflessione dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche Firenze‑Pistoia
L’Ordine delle Professioni Infermieristiche Firenze‑Pistoia intende, con questa lettera aperta, coinvolgere le professioni sanitarie in una riflessione comune.
Il sistema ECM, che doveva garantire qualità e rigore professionale, rischia di perdere serietà. Negli ultimi anni le scadenze ECM sono state ripetutamente posticipate. L’ultima sanatoria – introdotta dal Decreto Milleproroghe 2025 – ha spostato al 31 dicembre 2025 i termini per recuperare i crediti ECM mancanti del triennio 2020‑2022, originariamente fissati al 31 dicembre 2023. Quali conseguenze? Ha cancellato gli sforzi di chi ha completato i 150 crediti nei tempi previsti, vanificando un impegno professionale che invece andrebbe sostenuto.
Ordine delle Professioni Infermieristiche Firenze‑Pistoia, le riflessioni
Inoltre, lo stesso decreto consente di regolarizzare anche i trienni precedenti (2014‑2016 e 2017‑2019), e di utilizzare crediti compensativi fino al 2028 per chi aveva accumulato surplus. Ma queste opportunità – seppur utili – sollevano anche una questione di fondo. Il sistema educativo che governa la formazione ECM rischia di essere percepito come arbitrario e senza una linea di gestione coerente.
Le ragioni della nostra frustrazione partono dalle considerazioni fatte dai nostri iscritti subito dopo la notizia dell’ultima sanatoria. Una grossa parte dei professionisti ha agito con responsabilità. Rispettando le scadenze previste dal piano ECM, ma vi è anche chi non lo ha fatto e adesso ottiene ha un’ulteriore proroga. Senza sanzioni. È palese quindi che il sistema appare ingiusto: premia il ritardatario. Penalizza chi ha agito correttamente.
Cosa impariamo da questa vicenda
1. Il sistema ECM non può funzionare per proroghe infinite: la formazione continua nasce per garantire qualità e sicurezza.
2. È necessario un confronto serio: gli ordini professionali devono sollecitare il Ministero della Salute, AGENAS e CNFC affinché ridefiniscano regole stabili e condivise, equilibrando rigore e flessibilità.
3. Va tutelata la reputazione della formazione: se le regole non reggono, rischiamo di perdere credibilità presso chiunque voglia investire responsabilmente nel mantenimento delle proprie competenze.
Proponiamo quindi di: attivare momenti di riflessione per semplificare il sistema e inserire premialità per chi è in regola, evitando sanzioni per ritardi occasionali e promuovendo incentivi per i più virtuosi; richiedere trasparenza totale sulle tempistiche e modalità di recupero crediti, con indicazioni chiare su tipologie di attività riconosciute, bonus e modalità di trasmissione al portale Co.Ge.A.P.S; sollecitare una revisione strutturale, affinché il triennio ECM diventi davvero un percorso educativo e non uno scadenziario burocratico da gestire a ridosso.
Questa sanatoria dimostra che il sistema è troppo fragile, troppo soggetto a slittamenti politici, e non sempre rispetta la serietà che le professioni sanitarie tutte meritano. Serve coraggio e visione: no a proroghe strategiche, sì a un progetto formativo basato su rigore, partecipazione e premialità per l’impegno.
Chiediamo a tutti gli Ordini di unirsi a questa iniziativa: perché non sia messo da parte neanche un centimetro del cammino di professionalità fatto finora, e per difendere insieme il valore della formazione continua.